Le bollette del gas verranno erogate mensilmente per cercare di alleggerire le spese dei contribuenti. La soluzione sarà realmente efficace?
Dopo la proposta dell’Unione nazionale dei Consumatori, l’ARERA ha aperto la strada all’erogazione mensile delle bollette del gas.
Dove penderà l’ago della bilancia? L’erogazione mensile delle bollette del gas avrà un effetto positivo oppure negativo? I dubbi di diverse associazioni non lasciano presagire nulla di buono per i contribuenti. Lo scopo dell’ARERA è lodevole, aiutare i cittadini in previsione dei costi sempre più elevati del gas. Gli importi delle bollette saranno sempre più elevati nonostante i Bonus sociali e i comportamenti suggeriti per ridurre i consumi. A prima vista, dunque, la possibilità di dilazionare le somme dovute in più mesi sembrerebbe essere positiva ma è realmente così?
La decisione di inviare le bollette del gas ogni mese nasce da due constatazioni. Secondo l’ARERA in questo modo le famiglie e le imprese avranno la possibilità di monitorare con maggiore frequenza la spesa. Inoltre la dilazione dei pagamenti in più mesi sarebbe un vantaggio.
Nel frattempo l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha deciso di rendersi indipendente dal mercato virtuale per lo scambio di gas naturale di Amsterdam (Ttf). Non prendendo più come riferimento le quotazioni a termine del mercato all’ingrosso mondiale ma la media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso PSV italiano è stato possibile contenere l’aumento dei costi per i contribuenti.
A partire da ieri, giovedì 29 settembre, dovrebbe essere state aggiornate le tariffe della luce per i tre mesi mentre per quelle del gas di ottobre occorrerà attendere i primi giorni di novembre.
I presunti vantaggi sono stati determinanti per convincere l’ARERA ad accettare la proposta dell’Unione Nazionale Consumatori. Con le bollette mensili si eviteranno conguagli troppo onerosi impossibili da affrontare in un’unica soluzione per tante famiglie. Eppure diverse associazioni non concordano con la positività della soluzione.
Secondo Consumerismo no profit, ad esempio, aggiornando le tariffe ogni mese, cambiando il mercato di riferimento e inviando le fatture ogni mese si assisterà solamente ad ulteriori rincari per i contribuenti. L’associazione sottolinea come i provvedimenti presi sono solamente un modo per favorire le società erogatrici di gas. In più viene meno la trasparenza dato che i consumatori prima utilizzeranno il gas e poi sapranno a quanto si paga. Un problema rilevante, nessuno acquista prodotti al supermercato o in un negozio di abbigliamento senza prima conoscere il prezzo.
Stessa opinione per Assoutenti. L’associazione parla di un effetto boomerang per i cittadini con i prezzi in salita e l’imprevedibilità dei costi a farla da padrone. Inoltre, le quotazioni del mercato Psv sono generalmente più elevate rispetto al mercato Ttf e, di conseguenza, non è chiaro l’intento del cambiamento.
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