Scopriamo se è possibile raggiungere il traguardo della pensione nel 2023 con soli 15 anni di contributi maturati.
Una vera impresa che può essere compiuta solo rispettando precisi e stringenti paletti. Vediamo chi può andare in pensione con meno di 20 anni di contributi.
Si chiama pensione quindicenni e si rivolge ai lavoratori che non sono riusciti a maturate il numero minimo di contributi – 20 anni – per lasciare il mondo del lavoro. La pensione di vecchiaia, infatti, si raggiunge esclusivamente compiendo 67 anni e avendo maturato venti anni di contribuzione. Tutte le altre misure pensionistiche più note come Quota 41, Opzione Donna, la pensione anticipata ordinaria, l’APE Sociale permettono l’uscita dal mondo del lavoro solo con un numero molto più elevato di contributi, dai 30 ai 42 anni e dieci mesi. Il rischio per chi ha lavorato di meno nella sua vita è di non riuscire a costruirsi una pensione. Come possono bastare 15 anni dinanzi ad altre cifre molto più elevate? Una soluzione ci sarebbe, è la terza deroga Amato, ma soddisfare i requisiti di accesso è complicato.
Le deroghe Amato consentono l’uscita dal mondo del lavoro a 67 anni ma occorrerà soddisfare specifici requisiti contributivi. Iniziamo approfondendo la prima deroga. Stabilisce la possibilità di pensionamento con soli 15 anni di contributi a condizione che siano stati versati tutti prima del 1992.
La seconda deroga ha permesso a tutti coloro che sono stati autorizzati dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale precedentemente al 1992 di continuare con la prosecuzione della contribuzione in forma volontaria. Infine, con la terza deroga Amato si definiscono le condizioni di accesso alla pensione per i lavoratori che hanno avuto una carriera discontinua, caratterizzata da vuoti contributivi che non consentono, raggiunti i 67 anni, di lasciare il mondo del lavoro accedendo alla pensione di vecchiaia.
I lavoratori con carriera discontinua possono raggiungere la pensione con la terza deroga Amato. Condizione necessaria è aver versato minimo 10 anni di contributi con periodi inferiori alle 52 settimane all’anno. In più, per poter approfittare di questo scivolo pensionistico occorrerà avere iniziato la carriera almeno 25 anni prima dell’inoltro della richiesta di pensionamento. Ciò significa che il lavoratore che intende andare in pensione nel 2023 dovrà aver cominciato a lavorare, seppur con discontinuità nel versamento della contribuzione, nel 1998.
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