Il Sale fa male oppure no? Si tratta di una domanda lecita, e la risposta è piuttosto complessa. Vediamo tutti i pro e contro.
Quando cuciniamo siamo abituati ad aggiungere sale alle pietanze. Questo condimento fa bene ed è buono, ma dobbiamo stare attenti a non assumerne troppo.
Il Sale dà quel tocco in più agli alimenti, che altrimenti avrebbero un sapore completamente diverso. Ci siamo talmente abituati che non appena un cibo è poco condito ce ne accorgiamo subito. Esaltare le pietanze è una buona pratica, ma troppo sale è nocivo.
E come capire se ne stiamo davvero ingerendo troppo? Soprattutto, quali problemi di salute si rischiano? Ecco alcune indicazioni, e come riconoscere i cibi dove il sale è nascosto.
Quando andiamo al Supermercato avremo di sicuro notato i diversi tipi di sale in vendita. Oltre a quello fino e a quello grosso, troviamo il Sale Iodato. Forse non tutti sanno che il consumo di Sale Iodato è raccomandato addirittura dallo Stato Italiano, che ha emanato una normativa precisa.
Infatti serve per prevenire le malattie della Tiroide, e la direttiva ha stabilito che tutti i negozi devono vendere Sale Iodato. E anche che venga usato nella ristorazione collettiva.
A fronte di una precauzione per la salute, però, dobbiamo anche conoscere alcuni pericoli che corriamo. Infatti un’assunzione eccessiva di sale, iodato o meno, porta a problemi di salute, talvolta anche gravi.
In un nostro articolo abbiamo riportato ad esempio i risultati di uno studio pubblicato su European Heart Journal. Dai quali emerge chiaramente che un uso eccessivo di sale aumenta il rischio di malattie cardio circolatorie, di Ictus e infarti. La pratica di aggiungerlo alle pietanze, perciò, è sconsigliata dagli esperti. Anche se questo prezioso elemento fa bene alla salute.
Per capire meglio quanto dobbiamo assumerne ogni giorno ci rifacciamo ad una tabella generica. Naturalmente ogni soggetto può avere condizioni di salute diverse, e il valore che riportiamo è puramente indicativo. In linea di massima, un soggetto adulto e sano dovrebbe assumere 100/600 mg. di sodio al giorno. In pratica dagli 0,25 a 1,5 gr. di sale. Pochissimo, pensandoci bene.
Il pericolo, infatti, risiede nel non riuscire a capire bene quanto sale stiamo mangiando. Forse non tutti sanno, ad esempio, che una normale pagnotta di pane contiene molto sale. A part quello toscano che ne è privo, un pezzo di pane può contenere fino a più di 200 milligrammi di sodio. Ovvero, il 15 % della quantità giornaliera consentita.
Anche i grissini e i cracker industriali ne contengono davvero tanto, ecco perché bisognerebbe mangiarli con parsimonia. O acquistare quelli che sono dichiaratamente privi di sale. Leggendo bene le etichette, però, perché spesso le diciture sono fuorvianti.
Magari la sera andiamo a mangiarci una pizza, e non sappiamo che una fetta può nascondere fino a 760 mg. di sale. Non parliamo poi degli affettati, insaccati e carni lavorate, che sono una vera “miniera” di sodio. Le quantità schizzano anche oltre i 1000 mg.
In pratica, troviamo sodio in gran quantità in tutti gli alimenti industriali: nelle salse e sughi pronti, nei surgelati, nelle scatolette con carne o pesce. Ecco perché dovremmo sempre leggere le etichette. Soprattutto essere consapevoli che se anche a tavola ne usiamo poco in realtà ne ingeriamo molto.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)
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