L’emicrania cronica è una condizione che colpisce sempre più persone, soprattutto donne. Fortunatamente la Medicina sta facendo passi avanti.
Tutti possono avere dei mal di testa anche forti, e spesso sono dovuti a motivi “semplici”, cui non si pensa. La forma cronica, però, può essere davvero invalidante. La Medicina sta scoprendo sempre nuove cose, e dunque potrà migliorare l’offerta di terapie.
Non è da molto tempo, infatti, che l’emicrania cronica è stata riconosciuta come malattia grave e invalidante. Per molto tempo, la Medicina non era concorde e spesso si trattava in modo inadeguato.
La malattia è anche classificata come malattia di genere, perché colpisce prevalentemente donne di età inferiore ai 50 anni. In Italia, è la prima causa di disabilità in questa fascia di popolazione. Se ne evince che la Ricerca debba trovare al più presto un nuovo approccio, e dunque anche cure personalizzate.
L’ultima notizia in merito arriva dai risultati di uno studio, condotto tra il 2019 e il 2020 all’Università di Istanbul. Ecco cosa è emerso.
Le difficoltà riscontrate finora nella diagnosi di emicranie, cefalee e cefalee a grappolo riguardano le differenze tra i vari soggetti. La manifestazione di queste malattie, infatti, insorge per i più disparati motivi. La Scienza ha compreso che la migliore direzione da intraprendere è quella di agire su più fronti: prevenzione, terapia e analisi della singola casistica.
In un contesto come questo, dunque, ogni scoperta può essere utile. A far trovare, finalmente, la cura adeguata per ogni soggetto. Da uno studio effettuato all’Università di Istambul è emerso un nuovo tassello, che potrà sicuramente aiutare la Ricerca a migliorare le terapie.
Il team di ricercatori universitari ha analizzato un campione di individui tra il 2019 e il 2020. 127 pazienti con emicrania e 45 soggetti sani. Gli esperti hanno osservato la loro salute e in particolare:
Analizzando tutti i dati, gli esperti hanno affermato che “i livelli di vitamina B12 nei pazienti con emicrania erano significativamente più bassi (227,30 ng/L) rispetto al gruppo delle persone sane (278,44 ng/L). Anche i livelli di vitamina B12 dei pazienti con emicrania cronica (197,50 ng/L) sono risultati inferiori a quelli dei pazienti con attacchi di emicrania meno frequenti (278,56 ng/L).”
Nel complesso, dunque, si è osservato che la carenza di Vitamina B12 fosse in relazione con la presenza/gravità dei mal di testa. Gli eserti hanno anche ipotizzato che l’assunzione di antidolorifici sia una delle cause dell’abbassamento dei livelli di Vitamina. Dunque un circolo vizioso che porterebbe benefici da una parte e maggiore incidenza dall’altra.
Serviranno certamente ulteriori studi, ma questa osservazione potrà essere d’aiuto nell’approccio alla diagnosi del singolo soggetto. E alla ideazione, di conseguenza, della terapia più idonea.
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