In vista dell’insediamento del nuovo Governo, l’Associazione nazionale costruttori edili ha manifestato il suo interesse a chiedere ed ottenere dall’Esecutivo uno slittamento delle scadenze e una riorganizzazione razionale di tutti gli incentivi in materia edilizia. Superbonus compreso.
Insieme agli utili e numerosi chiarimenti che giungono dall‘Agenzia delle Entrate in tema di Superbonus e bonus edili in generale, l’attenzione dell’opinione pubblica sta volgendo verso le novità normative, che molto probabilmente riguarderanno presto questa delicata materia.
Infatti dopo le ipotesi di revisione del Superbonus emerse dal partito vincente delle ultime elezioni, Fratelli d’Italia, anche l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ha messo in moto un iter condiviso con la filiera industriale, per un obiettivo ben preciso: aiutare a definire una proposta concreta sul riassetto dei bonus e degli incentivi per la casa. Ciò peraltro va nella stessa direzione degli obiettivi europei sul risparmio energetico e sulla messa in sicurezza del patrimonio immobiliare.
Ed appunto nello stesso programma del partito che ha vinto le elezioni trova spazio l’obiettivo della salvaguardia delle situazioni attuali e del riordino e armonizzazione degli incentivi mirati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all’efficientamento energetico degli immobili pubblici e privati. Cosa potrebbe dunque cambiare per il Superbonus e i bonus edili? Scopriamolo insieme nel corso di questo articolo.
Secondo le richieste dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), per avere una resa efficace del Superbonus sarebbe opportuno un allungamento dei tempi delle scadenze di almeno 6 mesi, e di seguito disporre una ottimale e strutturale rimodulazione dell’incentivo – che sia però accompagnata a supplementari forme di finanziamento e sostegno. Non sorprende allora che lo studio di Ance in collaborazione con la Filiera delle costruzioni miri ad assicurare la sostenibilità economica per gli investimenti futuri, in materia di riqualificazione edilizia degli immobili.
Soprattutto la proroga di sei mesi rispetto alle scadenze fissate al momento in calendario, servirebbe a recuperare il tempo perso a causa dei cambiamenti sulla cessione dei crediti. E chiaramente detta richiesta non appare inopportuna rispetto ad una situazione in cui non sono mancati gli stop collegati ai problemi di ordine pratico sulla cessione del credito.
Riepilogando, l’intenzione degli ‘addetti ai lavori’ è quella di rendere strutturali nel tempo i bonus edilizi, ed è comunque vero che lo studio di Ance e della Filiera delle costruzioni si appoggia ad approfondimenti e verifiche effettuate sull’impatto dei bonus edili sull’economia nazionale. Secondo le valutazioni svolte sarebbe possibile assicurare copertura finanziaria e sostenibilità economica delle misure nel corso del tempo. Anzi proprio la Filiera delle costruzioni ha spiegato che intende chiedere formalmente al nuovo Governo di proseguire sui bonus edilizi con un riassetto, Superbonus 110% compreso.
Dal punto di vista pratico, i termini di scadenza allungati cosa comporterebbero? Ebbene, la proroga di 6 mesi sarebbe vantaggiosa per chi ha ultimato il 30% dei lavori sulle villette unifamiliari entro il 30 settembre scorso. I committenti in questione infatti potrebbero sfruttare il Superbonus 110% per gli investimenti in gioco fino al 30 giugno del prossimo anno.
La situazione attuale è infatti differente: colui che ha svolto il 30% dei lavori, può contare sulla maxi agevolazione del Superbonus 110% esclusivamente per le spese datate entro il 31 dicembre di quest’anno. Per le spese successive, saranno valevoli invece i meri bonus edilizi ordinari.
Ma la proroga di 6 mesi gioverebbe anche a chi vive in condominio. Infatti, i condomini potrebbero sfruttare l’aliquota al 110% fino al 30 giugno 2024, contando su maggior tempo per deliberare sugli interventi.
La situazione odierna, anche in quest’ultimo caso, è differente. Infatti al momento i condomìni possono aver diritto all’agevolazione fino al 31 dicembre del prossimo anno, per poi veder scendere l’aliquota del Superbonus al 70% fino al 31 dicembre 2024 e al 65% fino al 31 dicembre 2025.
Insomma, in base al calendario attuale, il Superbonus terminerà definitivamente nel 2023. A fine 2022 l’agevolazione al 110% si esaurirà per le abitazioni unifamiliari e gli immobili autonomi, mentre dopo 12 mesi avremo lo stop per i lavori condominiali (come detto agevolazione al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025). In considerazione di scadenze tutto sommato ‘ravvicinate’ la proposta dell’Ance è quella di concedere più tempo sia alle aziende dell’edilizia che alle famiglie di organizzarsi.
Ma come detto vi sono buone probabilità che il Governo intervenga quanto prima per rinnovare il Superbonus, ed anzi estenderlo nel corso del tempo. Non impossibili infatti modifiche già entro l’anno. Nella prossima legge di Bilancio potrebbe comparire una modifica di questo tipo: passaggio da 110% al 60/70% di agevolazione, però assicurata a lungo termine e fondata ad es. sul reddito del beneficiario o sulla distinzione fra prima e seconda casa, con un’agevolazione maggiore per l’abitazione in cui si vive abitualmente.
Concludendo, in vista è molto probabilmente la ridiscussione delle norme sulla cessione del credito, che hanno di fatto bloccato i cantieri edili, ma in calendario è anche il riassetto di altri bonus come quello per le barriere architettoniche e il bonus facciate.
Fare la spesa sarà più conveniente con il trucchetto che vi sveliamo, utile per accedere…
Anche i disoccupati che svolgono lavori occasionali hanno diritto all'indennità NASpI, ma devono rispettare precisi…
Ci sono tantissimi benefici per le persone più anziane, che spesso necessitano di maggiori tutele.…
Per non ricevere penalizzazioni sull'assegno pensionistico è fondamentale scegliere accuratamente la tipologia di trattamento. Nel…
Chi affitta in nero un immobile rischia sanzioni molto severe in caso di controlli fiscali.…
L'Agenzia delle Entrate ha avviato una nuova campagna di controlli grazie a un nuovo algoritmo.…