Il bonus acqua potabile ha l’obiettivo di razionalizzare l’uso dell’acqua, oltre che di ridurre il consumo di plastica.
Può essere utilizzato sui costi sostenuti per acquistare e installare sistemi di: filtraggio; mineralizzazione; raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare. Finalizzati a migliorare la qualità dell’acqua dei rubinetti, destinata al consumo umano.
L’agevolazione, divenuta operativa dal 17 giugno 2021 e inizialmente prevista per il biennio 2021-2022, è stata prorogata a tutto il 2023 dalla Legge di Bilancio 2022.
Un nostro lettore ha inviato la seguente richiesta: “Vorrei installare a casa un depuratore dell’acqua, c’è qualche bonus che posso chiedere? Grazie.”
Il bonus acqua potabile, conosciuto anche come ‘bonus depuratore’, prevede un credito d’imposta del 50% sulla spesa sostenuta. C’è però un tetto massimo su cui calcolare il beneficio. Ossia:
Le informazioni relative agli interventi devono essere trasmesse online all’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, incaricata di verificare l’effettiva riduzione dell’uso della plastica.
Per ottenere il bonus è necessario documentare le spese sostenute tramite fattura elettronica, oppure tramite un documento commerciale in cui è evidenziato il codice fiscale di chi richiede il credito d’imposta. Per i privati, e comunque in generale per tutti quei soggetti diversi da chi esercita un’attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento dovrà essere effettuato tramite bonifico bancario o postale, oppure con sistemi differenti dai contanti.
I costi affrontati prima della pubblicazione del Provvedimento n. 153000/2021 del 16 giugno 2021 saranno ugualmente rimborsati: è possibile infatti aggiungere alla documentazione il codice fiscale del richiedente. Le spese agevolabili andranno comunicate all’Agenzia delle Entrate in un periodo di tempo compreso tra tra il 1 e il 28 febbraio dell’anno successivo rispetto a quello in cui è stato installato il depuratore. Basterà accedere all’area riservata sul sito dell’Agenzia tramite SPID, CIE, CNS o codice fiscale. In alternativa, è prevista l’opportunità di inviare la comunicazione in un file conforme alle specifiche tecniche indicate nella scheda informativa.
Il contributo potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24. Oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferiti all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi, fino al suo completo utilizzo.
In merito al quesito inviato dal nostro lettore, la risposta è quindi affermativa. Potrà richiedere il bonus acqua potabile, nei limiti di spesa previsti, fino al 31 dicembre 2023.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.
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