La tredicesima riserverà una sorpresa per i pensionati grazie alla rivalutazione anticipata delle pensioni in vigore da ottobre 2022.
Stimiamo gli aumenti della tredicesima del mese di dicembre 2022 in seguito all’anticipo parziale del meccanismo della perequazione.
I pensionati hanno già ritirato la pensione del mese di ottobre. I pagamenti iniziano, infatti, il giorno 1 del mese per proseguire fino al giorno 7 in caso di ritiro in contanti presso un Ufficio Postale. Gli interessati avranno, così, potuto notare un assegno pensionistico di importo maggiore rispetto al solito. Non si tratta di cifre rilevanti come il Bonus 200 euro già percepito a luglio o il Bonus dal valore di 150 euro che si riceverà nel mese di novembre. Gli incrementi saranno di poche decine di euro, massimo 50 per una pensione di 2.692 euro. Sono frutto della perequazione anticipata del 2% decisa dal vecchio esecutivo per cercare di sostenere i cittadini contro l’inflazione. A gennaio 2023, poi, si assisterà ad aumenti più concreti con la rivalutazione totale che dovrebbe aggirarsi tra il 7 e l’8%. La buona notizia è che i beneficiari della prestazione riceveranno gli incrementi anche sulla tredicesima del mese di dicembre.
Oltre alla rivalutazione anticipata del 2%, gli assegni pensionistici da ottobre a dicembre e la tredicesima saranno maggiorati di un ulteriore 0,2% di conguaglio. Pochi euro aggiuntivi rispetto agli importi ottenuti con la sola perequazione. Non si tratta di grandi cifre, ribadiamo, ma sarà necessario accontentarsi in attesa di interventi più efficaci che facciano alzare le pensioni (soprattutto quelle di invalidità come promesso da Giorgia Meloni).
Facendo le somme, i tre mesi conclusivi del 2022 comporteranno un aumento totale compreso tra i 30 e i 160 euro circa. L’importo preciso dipenderà dall’assegno pensionistico percepito. Minore sarà la cifra, minore sarà l’incremento. Chi percepisce il trattamento minimo di 524,34 euro riceverà solo 10 euro in più nel cedolino. Se l’importo dell’assegno è di 1.000 euro l’aumento sarà di 20 euro, se è di 1.300 euro sarà di 26 euro. Con 1.600 euro si otterrà un incremento di 32 euro e così via fino ad arrivare ad un massimo di 53 euro circa per chi percepisce 2.692 euro.
Nessuna rivalutazione per pensioni superiori a 2.692 euro dato che requisito necessario è il limite reddituale di 35 mila euro all’anno.
La tredicesima è una mensilità aggiuntiva. Ciò significa che l’importo è pari alla cifra percepita ogni mese dal pensionato. Di conseguenza, gli aumenti previsti per il mese di dicembre sono gli stessi citati nel paragrafo precedente. Tra due mesi, dunque, si riceverà una pensione maggiorata non solo della rivalutazione e del conguaglio ma anche della tredicesima incrementata del 2,2%.
Poniamo l’esempio di un pensionato che prende 2.000 euro di pensione. Riceverà sia 2.040 euro come effetto della rivalutazione anticipata sia altri 2.040 euro circa di tredicesima per un totale di 4.080 euro a cui aggiungere un ulteriore 0,2%. Il regalo di Natale, dunque, sarà un’entrata di 4.100 euro invece di 4.000. Non è molto, ma sono 100 euro in più che possono fare comodo. Purtroppo con pensioni più basse il guadagno sarà inferiore.
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