L’indennità di accompagnamento è riconosciuta dall’INPS ma solo dopo la presentazione di una domanda da parte dell’interessato.
È erogata a prescindere dal reddito e dall’età ma, essendo una misura economica assistenziale, è destinata a persone con invalidità totale.
Anzi, la commissione medica deve accertare che il paziente non è n grado di deambulare in modo autonomo senza la presenza di un accompagnatore. Oppure, non riesce a compiere in maniera autonoma i normali atti della vita quotidiana: lavarsi, vestirsi, cucina, fare la spesa, ecc.
L’importo dell’assegno cambia ogni anno in modo da tener conto dell’inflazione. Nel passaggio dal 2021 al 2022 l’importo è aumentato solo dell’1,7%, ma il prossimo anno potrebbe essere ancora più alto a causa della guerra e dell’inflazione che non riesce a fermarsi.
Come abbiamo anticipato, l’indennità di accompagnamento è una prestazione economica assistenziale destinata ai soggetti con una invalidità totale. Inoltre, questi devono essere riconosciuti da una commissione medica come impossibilitati a deambulare e a svolgere i più semplici atti di vita quotidiana.
La misura è erogata dall’INPS ma non direttamente, cioè deve essere l’interessato (o chi si prende cura di lui) a inviare la domanda per ottenere l’accompagnamento.
Tra l’altro per ottenere l’indennità di accompagnamento non dobbiamo dimenticare questo documento importantissimo: il certificato medico del medico curante.
Attenzione, però, perché non tutti gli invalidi possono ottenere l’accompagnamento. Infatti, sono esclusi coloro che già beneficiano di altre indennità per l’invalidità di guerra, di lavoro o per causa di servizio. In questo caso, però se l’indennità di accompagnamento sembra più favorevole è possibile sostituire questo assegno con quello dell’indennità precedenti.
Sono esclusi anche gli invalidi ricoverati con spese interamente a carico dello Stato di enti pubblici (quindi gratuitamente) in ospedale o una struttura per un periodo superiore ai 29 giorni. Di conseguenza, chi riceve l’indennità di accompagnamento subisce una sospensione dell’assegno dal trentesimo giorno di ricovero in poi.
L’assegno per l’indennità di accompagnamento cambia ogni anno tenendo conto dell’inflazione. Quest’anno rispetto al 2021 l’assegno è aumentato solo dell’1,7% e, di conseguenza, l’importo è pari a 528,94 euro. Questa cifra dovrà essere divisa in 12 mensilità e, quindi, i beneficiari nel 2022 riceveranno in totale 6.347,28 euro.
L’importo che i beneficiari otterranno è fisso, cioè non sarà diminuito per i redditi percepiti dall’invalido e dal suo nucleo familiare. Come già detto in precedenza l’assegno dell’accompagnamento cambia ogni anno e la rivalutazione è eseguita dall’INPS sulla base degli indici di perequazione dei trattamenti previdenziali e assistenziali elaborati dall’ISTAT. I coefficienti da applicare sono, invece, stabiliti dal provvedimento ministeriale.
I beneficiari riceveranno l’assegno per l’indennità di accompagnamento a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. E nel caso in cui ci fossero dei ritardi nell’erogazione dell’assegno si riceveranno gli arretrati.
Infine, l’indennità di accompagnamento sarà erogata secondo lo stesso calendario utilizzato per le pensioni e, quindi, erogato con assegno (secondo il giorno e la lettera del cognome) oppure tramite bonifico bancario o postale (accreditato direttamente sul conto corrente).
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