La truffa del pellet mira ai soldi dei cittadini che hanno scelto una soluzione alternativa ecologica al tradizionale riscaldamento.
Per proteggersi dai raggiri occorre sapere a cosa prestare attenzione e come agire nel momento in cui si riconosce la truffa.
“Il giorno 26.09.2022 presso l’Ufficio Postale di Trieste ho effettuato un bonifico bancario a beneficio del sig. […] titolare dell’IBAN […] per l’acquisto online di un bancale di pellet dal costo conveniente di 200 euro. Finora non ho ricevuto alcuna email da parte della ditta […]. Riguardo al bonifico da me versato non rispondono al telefono e non è possibile contattare la ditta in alcun modo. Sono pertanto convinta di essere stata raggirata“.
La segnalazione della vittima del raggiro apre la strada ad un lungo discorso sulla pericolosità del web e di come tanti truffatori approfittino delle “mode del momento” per derubare ignari malcapitati. Negli ultimi mese le stufe a pellet sono diventate le più valide alternative ai tradizionali costosi sistemi di riscaldamento. Pur di non passare un inverno al freddo e di essere schiacciati da bollette del gas insostenibili, tanti cittadini hanno optato per questa soluzione andando inconsapevolmente incontro a diverse truffe.
La Polizia Postale ha lanciato l’allerta a causa delle numerose segnalazioni di truffe arrivate nell’ultimo periodo. Come la signora riferisce, i truffatori propongono sacchi di pellet a prezzi convenienti per attirare il maggior numero di potenziali vittime. Difendersi dai raggiri non è semplice perché il risparmio è diventato prioritario per tante famiglie che si trovano a dover contrastare l’aumento del costo della vita.
Dove c’è convenienza, dunque, emerge maggiormente il desiderio di risparmiare soldi piuttosto che la razionalità di chiedersi “come mai viene proposto un costo inferiore rispetto alla media del mercato?”. Conoscendo questa fragilità, i truffatori hanno creato appositi siti in cui propongono la vendita del pellet a prezzi più che concorrenziali. Il 30% di sconto se non di più, percentuale impossibile applicare su un prodotto di qualità.
La prima informazione di cui tenere conto è che la domanda del pellet ha superato l’offerta. La produzione dei cilindri di legno non è sufficiente a coprire le richieste e di conseguenza i prezzi salgono. Se fino a pochi mesi fa un sacco di pellet da 15 chili costava 3/4 euro oggi arriva a costarne anche 10. Tale rincaro non può essere ammortizzato in alcun modo. Nessun rivenditore serio può applicare grossi sconti perché non avrebbe guadagni.
Ciò significa che il consiglio è diffidare da chi propone una convenienza esagerata. I truffatori fanno proprio affidamento sulla necessità dei consumatori di risparmiare e cercano di allettare con prezzi molto bassi. Nella segnalazione riportata la signora parla proprio di “costo conveniente” ma in molti casi la convenienza nasconde un raggiro.
La richiesta di pagamento con bonifico anticipato su una carta prepagata, poi, è un secondo segnale di truffa. Come riportato nella segnalazione, una volta ricevuti i soldi la presunta ditta sparisce dalla circolazione.
La Polizia Postale suggerisce un modo semplice per non cadere nei raggiri. Prima di inviare denaro basterà verificare che il numero di Partita IVA indicato nel sito corrisponda realmente ad un’azienda esistente e se sì a quale. Per procedere con il controllo sarà sufficiente collegarsi al portale dell’Agenzia delle Entrate.
Infine, cercare recensioni sull’azienda ed eventuali segnalazioni di frode è un altro passo da compiere per difendersi da una truffa del pellet.
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