La legge concede l’opportunità, ad alcune categorie di lavoratori, di accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contributi.
Questo trattamento pensionistico spetta ai dipendenti iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria e alle forme sostitutive o esclusive della stessa, che siano in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 (sistema misto) e siano classificati come ‘lavoratori precoci’.
Foto CanvaÈ necessario però soddisfare anche altri requisiti. Devono infatti trovarsi in una delle seguenti condizioni (indipendentemente dall’età anagrafica):
Per raggiungere i 41 anni di contributi possono essere cumulati i periodi assicurativi su richiesta del lavoratore ai sensi della legge 24 dicembre 2012, n. 228.
Un nostro lettore ha inviato il seguente quesito: “Ho 41 anni di contributi, nato nel 1960. Ho 62 anni, moglie invalida al 100% con legge 104/92 art. 3 comma 3. Non abbiamo figli. Posso avere la pensione anticipata?”
I lavoratori precoci– ossia con 12 mesi di contribuzione effettiva prima del 19esimo anno di età– che perfezionano 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2026, possono accedere alla pensione anticipata se si occupano di un familiare con disabilità. Al momento della richiesta questi lavoratori devono assistere, da almeno sei mesi, il coniuge oppure un parente di primo grado convivente disabile in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104. È inoltre inclusa l’assistenza a un parente o un affine di secondo grado convivente nel caso in cui i genitori o il coniuge della persona disabile abbiano compiuto 70 anni, siano ugualmente affetti da patologie invalidanti oppure risultino deceduti o mancanti.
La domanda per la riduzione del requisito contributivo va presentata entro il 1 marzo di ogni anno. Solo in caso di esito positivo – anche per ciò che riguarda la copertura finanziaria – è possibile inoltrare la richiesta di pensione anticipata. Eventuali domande di riconoscimento del beneficio inviate successivamente, e comunque non oltre il 30 novembre, sono prese in considerazione soltanto in caso di residue risorse finanziarie.
I caregiver possono inoltre accedere, se non lavoratori precoci, ad APE Sociale, un’indennità a carico dello Stato che viene corrisposta fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia oppure anticipata. Questa misura prevede un’anzianità contributiva di almeno 30 anni, per chi assiste un familiare con disabilità da sei mesi al momento della domanda, e un’età anagrafica di 63 anni. Al momento è stata prorogata solo fino al 31 dicembre 2022.
In merito al quesito inviato dal lettore, se lavoratore precoce, può inoltrare la richiesta per la riduzione del beneficio contributivo. Altrimenti dovrà verificare se la misura APE Sociale sarà nuovamente prorogata, e quindi effettuare la domanda una volta compiuti 63 anni.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.
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