La caldaia deve essere soggetta a manutenzione frequente per evitare di incorrere in pericoli potenzialmente fatali.
La stagione fredda è ormai prossima, tra poco si accenderanno i riscaldamenti ed è bene che la caldaia venga revisionata.
Seppur con otto giorni di ritardo rispetto al 2021, arriverà anche per la prossima stagione fredda il momento di accendere i riscaldamenti. Il piano di riduzione dei consumi obbliga le persone – affidandosi al senso civico – ad abbassare di un grado la temperatura dei termosifoni e a rispettare le nuove date di accensione e spegnimento dell’impianto. Tutto questo è legato ai rincari del costo del gas. I contribuenti stanno ricevendo bollette molto salate e andrà sempre peggio durante questi mesi finali del 2022. Nonostante la batosta in bolletta, chi non ha attuato la svolta verso il fotovoltaico, la pompa di calore o la stufa a pellet sarà costretto ad accendere i termosifoni per non congelare in casa. Prima di procedere è consigliabile eseguire una revisione dell’apparecchio.
Un caldaia che non funziona correttamente mette a rischio la sicurezza delle persone. Per questo motivo è necessario che periodicamente venga svolta la manutenzione dell’apparecchio. Consiste nel controllo dei fumi e nelle revisione ordinaria dell’impianto. Il tutto dovrà essere svolto da un tecnico abilitato che dovrà certificare il corretto funzionamento della caldaia.
Le direttive generali dell’UNI e del CEI suggeriscono di procedere alla verifica almeno una volta all’anno oppure ogni due anni se l’impianto è ad alta efficienza. Caldaie più vecchie, invece, potrebbero aver bisogno di controlli più frequenti, uno dei quali prima dell’accensione dei termosifoni. Per quanto riguarda la verifica dei fumi, poi, per la Legge è obbligatorio che avvenga una volta all’anno se l’apparecchio utilizza combustibile solido o liquido e ha una potenza superiore a 100 kW.
Il periodo si allunga fino a due anni in caso di caldaia alimentata a GPL o gas metano con potenza superiore a 100 kW oppure a combustibile solido o liquido con potenza superiore a 10kW e inferiore a 100 kW. Infine, il controllo dei fumi potrà essere effettuato ogni 4 anni in caso di impianto a GPL o gas metano con potenza inferiore a 100 kW.
La revisione ordinaria dell’impianto ha un costo che si aggira tra i 50 e gli 80 euro. Le variazioni dipendono dalla città in cui si vive e dal tecnico abilitato che si chiama. Per quanto riguarda la verifica dei fumi, invece, bisognerà mettere in preventivo una spesa superiore, di circa 100/120 euro. Volendo risparmiare si potrà optare per contratti di più anni con una stessa ditta.
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