Sì alla proroga dell’anticipazione del trattamento di fine rapporto o TFR e del trattamento di fine servizio o TFS. La conferma in Gazzetta Ufficiale, che contiene il decreto della proroga fino al 2024. Utilizzato il prestito bancario.
Buone notizie per coloro che lavorano in ambito pubblico. L’anticipo TFR e TFS dipendenti pubblici è una certezza con il prestito agevolato fino al 2024.
Ebbene sì, in Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto di proroga per l’anticipazione del trattamento di fine rapporto e per il trattamento di fine servizio – rispettivamente TFR e TFS – a favore di coloro che lavorano nell’ambito del pubblico impiego. Il meccanismo è quello del prestito bancario fino a 45mila euro con tasso dello 0,4%.
Grazie alla firma del decreto l’efficacia del provvedimento sottoscritto e formalizzato con DM del 19 agosto 2020, è stata perciò rinnovata per altri 24 mesi con il parere favorevole del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Associazione bancaria italiana e dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.
Approfondiamo nel corso di questo articolo questi temi, in considerazione anche dei marcati riflessi economici che la crisi energetica sta avendo su molte famiglie. Oggi è possibile chiedere l’anticipo di queste prestazioni grazie al citato decreto di proroga. I dettagli.
Lo abbiamo accennato, ma giova chiarire bene sul punto: ha ricevuto pubblicazione in Gazzetta Ufficiale la proroga dell’accordo quadro per il finanziamento dell’anticipo sul TFR/TFS mirato ai dipendenti pubblici. Si trattava infatti di un’intesa che aveva avuto scadenza lo scorso 30 giugno: ora il rinnovo è con un decreto ad hoc sottoscritto lo scorso luglio.
La proroga prevede dunque un allungamento pari ad ulteriori 24 mesi dell’accordo con ABI, il quale agevola l’accesso al trattamento di fine servizio e fine rapporto nel pubblico impiego. Il meccanismo su cui si regge l’agevolazione è quello del prestito bancario a tasso agevolato.
L’interessato ad ottenere l’anticipo su queste prestazioni deve però tenere conto di questi due step fondamentali:
In termini pratici, l’interessato deve dunque fare richiesta ad hoc all’ente erogatore della prestazione (ad es. Inps), e sarà poi compito di quest’ultimo recapitare al lavoratore interessato la certificazione del diritto all’anticipazione entro 90 giorni dalla richiesta, con tutti i dettagli utili a proseguire nell’iter. Infatti, a quel punto il lavoratore che vuole avere l’anticipo TFR o TFS può recarsi presso un istituto di credito aderente per chiedere (ed ottenere) il prestito fino ad un massimo di 45mila euro. Sarà praticato un tasso di interesse pari allo 0,4%.
E’ lecito domandarsi quanto tempo ci vuole per arrivare al versamento effettivo dell’anticipo TFR o TFS. Ebbene, la situazione sta nei termini seguenti:
Solitamente tutta la procedura si svolge in un arco di tempo pari a circa 3 o 4 mesi.
Ricordiamo peraltro che il TFS, ovvero il Trattamento di Fine servizio, è di fatto quell’indennità versata alla fine del rapporto di lavoro ai dipendenti del settore pubblico e statale, assunti con contratto a tempo indeterminato prima del primo gennaio 2001. I lavoratori assunti invece dopo questa data spartiacque hanno invece diritto al TFR, che è versato indistintamente ai lavoratori del settore pubblico e privato, alla termine del rapporto di lavoro. Perciò per questi ultimi il regime applicabile sarà quello del trattamento di fine rapporto e non di fine servizio.
Abbiamo visto nel corso di questo articolo che la proroga dell’anticipazione, con prestito bancario, vale sia per coloro a cui si applicano le regole del TFS, sia per coloro ai quali si applicano le regole del TFR.
In verità i due istituti hanno alcune somiglianze per quanto attiene alla funzione a favore del lavoratore ed e alla nomenclatura. Infatti tutti e due servono a dare una liquidità al lavoratore che termina la sua esperienza di lavoro. Tuttavia siamo anche di fronte a due trattamenti caratterizzati da una serie di differenze, in particolare per ciò che attiene il calcolo dell’importo in gioco.
Ricordiamo infine che ogni interessato può visionare l’elenco delle banche e istituti di credito che partecipano all’iniziativa e aderiscono all’accordo prorogato, per il tramite del portale lavoropubblico.gov.it
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