L’ipertensione è una malattia molto comune, ma chi ne soffre può percepire l’assegno oppure la pensione di invalidità? Ecco cosa c’è da sapere
In Italia, le persone che soffrono di ipertensione sono davvero molte ma queste possono percepire l’assegno oppure la pensione di invalidità? Ecco cosa c’è da sapere in merito.
Come in molti sapranno, per coloro che sono affetti da una malattia cronica risulta essere davvero arduo riuscire ad accedere alla pensione di anzianità e risulta altrettanto complesso arrivare agli anni di contributi per la pensione anticipata o altro.
Chi soffre di pressione alta potrebbe essere messo nella condizione di dover usufruire di permessi sul luogo di lavoro per curarsi. Tali cure, infatti, potrebbero non essere fatte al di fuori dell’orario lavorativo.
Chi soffre di ipertensione dovrebbe condurre una vita sana, dal momento che, ad aggravare la malattia vi è una dieta non adatta, il fumo, situazioni di stress eccetera.
Con l’ipertensione, però, non si scherza e chi ne soffre dovrebbe stare davvero molto attento per evitare che la situazione personale peggiori fino ad arrivare ad un punto di irreversibilità.
In molti si chiedono se è possibile percepire l’assegno oppure la pensione di invalidità se si soffre di pressione alta.
Secondo quanto riportato da proiezionediborsa.it, per essere percettori di uno dei due sostegni è necessario capire la percentuale di invalidità che va dal dieci al cento per cento.
Tale percentuale si calcola in base alla gravità della malattia e più la malattia è grave più la percentuale sarà maggiore.
Comunque, se la percentuale supera il settanta per cento la patologia viene riconosciuta come grave e cioè che compromette in maniera importante il cuore. In tal caso, il soggetto che soffre di pressione alta può avere accesso alla pensione di invalidità.
Ma quali sono i limiti reddituali per percepire l’invalidità? Ecco come calcolarla, i limiti ed altri aspetti.
Secondo quanto riportato da proiezionediborsa.it, è possibile percepire l’assegno ordinario di invalidità con il sessantasette per cento.
Chiaramente, tale assegno deve essere giustificato dal fatto che vi è la perdita della capacità di lavorare pari o superiore ai 2/3.
Nel caso appena riportato, il soggetto interessato continua nel suo lavoro ma riceve l’Assegno Ordinario d’Invalidità. Questo è calcolato in base ai contributi che si sono versati.
Vi è però anche un’altra possibilità che prevede la cessazione del lavoro e la percezione dell’AOI fino a che non si compiano sessantasette anni. In seguito, l’assegno in questione diventerà pensione di vecchiaia.
Vi è l’indennità di accompagnamento che riguarda i soggetti che hanno malattie che non gli consentono di svolgere in maniera automa le faccende quotidiane. Questi, chiaramente, rientrano nei casi gravi.
Fare la spesa sarà più conveniente con il trucchetto che vi sveliamo, utile per accedere…
Anche i disoccupati che svolgono lavori occasionali hanno diritto all'indennità NASpI, ma devono rispettare precisi…
Ci sono tantissimi benefici per le persone più anziane, che spesso necessitano di maggiori tutele.…
Per non ricevere penalizzazioni sull'assegno pensionistico è fondamentale scegliere accuratamente la tipologia di trattamento. Nel…
Chi affitta in nero un immobile rischia sanzioni molto severe in caso di controlli fiscali.…
L'Agenzia delle Entrate ha avviato una nuova campagna di controlli grazie a un nuovo algoritmo.…