Molti cittadini lamentano di avere la domanda di Assegno Unico decaduta ad ottobre. Per quale motivo? Come risolvere il problema?
In questi giorni l’INPS sta versando le rate di Assegno Unico alle famiglie. Qualcuno, tuttavia, ha la domanda decaduta, senza sapere il perché.
Queste ultime settimane di ottobre saranno caratterizzare dall’erogazione dell’Assegno Unico e, contemporaneamente, del Bonus 200 euro, per i soggetti che non lo hanno ancora ricevuto. È bene specificare che le date di accredito variano da soggetto a soggetto; dunque, devono essere controllate nel Fascicolo previdenziale del cittadino, l’area riservata del portale INPS, alla quale si accede attraverso le credenziali digitali SPID, CIE o CNS.
Alcuni beneficiari, purtroppo, stanno segnalando dei problemi nella riscossione delle prestazioni. In particolare, ci sono delle domande di Assegno Unico che sono decadute. Facciamo chiarezza sulla situazione e cerchiamo di capire le possibili cause di tale difficoltà.
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La domanda di Assegno Unico può decadere per varie ragioni, ma non bisogna temere qualora se ne riceva comunicazione da parte dell’INPS. La maggior parte delle volte, infatti, le problematiche derivano da questioni tecniche del sistema informatico dell’Ente o ad altri inconvenienti di facile soluzione.
Le ipotesi più diffuse di domanda decaduta riguardano gli individui che percepiscono il Reddito di Cittadinanza e coloro che hanno inoltrato la richiesta per la prestazione attraverso il portale INPS.
Nel primo caso, la domanda decade qualora il nucleo familiare abbia inviato la richiesta nel mese di stop del Reddito di Cittadinanza e prima del rinnovo per le successive 18 mensilità. Nel secondo caso, invece, potrebbero essere diverse le motivazioni alla base della domanda decaduta. Quello più comune, però, è il compimento dei 18 anni da parte di uno dei figli a carico.
Il primo e più diffuso motivo di domanda decaduta dell’Assegno Unico riguarda i nuclei familiari beneficiari del Reddito di cittadinanza. Per essi, l’Assegno arriva come integrazione su RdC, in modo automatico, direttamente sulla carta RdC. Per ricevere la prestazione, quindi, non bisogna presentare alcuna domanda, tranne in un’unica ipotesi.
Se, infatti, dopo 18 mensilità si possiedono ancora tutti i requisiti per continuare a percepire il Reddito di Cittadinanza, bisogna provvedere al rinnovo; in tal caso, trascorreranno circa 30 giorni senza ricevere il contributo. Qualora, dunque, si abbia anche diritto all’Assegno Unico, nel mese di sospensione del RdC le misure saranno entrambe interrotte. Per ovviare a tale inconveniente, bisogna stare molto attenti alle tempistiche e chiedere l’Assegno come fanno tutti gli altri cittadini che non hanno il Reddito di Cittadinanza, durante l’ultimo mese di erogazione di quest’ultimo.
Nonostante il rispetto della procedura appena descritta, molti contribuenti si sono ritrovati con la domanda decaduta. Rassicuriamo i nostri lettori, sottolineando che si tratta di una situazione momentanea. Il sistema automatico dell’INPS, infatti, trovando la richiesta di Assegno Unico da parte di un percettore del Reddito di cittadinanza, procede direttamente con la segnalazione del problema. Basterà attendere qualche giorno, affinché la questione si risolva, oppure effettuare una segnalazione all’INPS.
La domanda decaduta, inoltre, può riguardare anche coloro che hanno presentato domanda di Assegno Universale, perché non beneficiano del Reddito di Cittadinanza.
Anche in questo caso, i cittadini non devono allarmarsi. La prestazione decade quando vengono meno i requisiti stabiliti dalla legge. L’ipotesi più comune di decadenza è il compimento dei 18 anni da parte di un figlio a carico.
Il sussidio, infatti, spetta ai nuclei familiari con figli a carico solo fino a 18 anni o fino a 21 anni. Se, dunque, il ragazzo compie 22 anni, la domanda decade.
Un’altra causa di decadenza è il compimento dei 18 anni e la mancanza dei seguenti requisiti:
In altre parole, se un figlio compie 18 anni dopo che è stata presentata richiesta di Assegno Universale, se non sussistono le condizioni appena elencate, il diritto alla prestazione per quel figlio decade.
Se, invece, il figlio diventa maggiorenne quando già si percepisce l’Assegno, la situazione è ben diversa.
In merito, è intervenuto il Messaggio INPS n. 1714 del 10 aprile 2022, che ha dedicato un intero paragrafo alla questione, intitolato “Raggiungimento della maggiore età successivamente all’inoltro della domanda di AUU”. Secondo le indicazioni dell’Istituto previdenziale, dopo il compimento della maggiore età, sono due le opzioni valutabili:
In ogni caso, se la domanda di Assegno decade per uno dei motivi appena descritti, è sempre bene effettuare una segnalazione direttamente all’INPS.
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Per segnalare la domanda decaduta oppure ogni altra tipologia di problema riguardante l’Assegno Universale, è consigliabile rivolgersi direttamente all’Istituto di previdenza, tramite i diversi canali di comunicazione a disposizione.
Nello specifico, l’utente può contattare l’INPS utilizzando uno dei seguenti modi:
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