I libretti postali sono uno strumento finanziario di Poste Italiane e come tutti i suoi prodotti anche questi hanno alcune garanzie.
Come i buoni fruttiferi postali anche i libretti sono garantiti dalla Cassa depositi e prestiti e, quindi, dallo Stato.
Molti italiani aprono un libretto per depositare i propri risparmi oppure per regalare a un nipote un po’ di denaro che poi, per esempio, potrà utilizzare al rimborso del capitale. Può capitare, però, che alcune persone sottoscrivano un libretto, accreditano un po’ di denaro e poi si dimenticano della loro esistenza. Succede più spesso di quanto si immagina, se Poste Italiane è costretta a comunicare l’estinzione di alcuni libretti postali detti dormienti. È successo il 21 giugno, ma ora si avvicina un’altra data da segnare in calendario: il 20 ottobre.
In pratica, coloro che possiedono un libretto di risparmio dormiente alla data del 31 marzo 2022 hanno tempo fino al 20 ottobre 2022 per regolarizzare la propria posizione. Poste Italiane fino a tale data verificherà i libretti di risparmio non movimentati da più di 10. Poi dal giorno successivo, quindi, dal 21 ottobre, chi non ha regolarizzato la posizione sul proprio libretto si vedrà estinto il capitale investito.
Infatti, questo sarà versato direttamente al Fondo istituito dalla finanziaria 2006 (legge 266/2005). Potrà essere comunque rimborsato ma dall’azienda che gestisce il fondo, la Consap del ministero dell’Economia e delle Finanze, ma non più presso l’ufficio postale di riferimento.
Quindi, i risparmiatori possono stare tranquilli, la somma non andrà perduta perché per cadere in prescrizione (e quindi non ricevere più il capitale) devono passare 10 anni dalla data di chiusura del libretto. Solo che la procedura diventa un po’ più complessa.
Tra l’altro, come informa Poste Italiane, la chiusura dei libretti postali dormienti avverrà per tutti a prescindere dalla somma contenuta. Ma non per i sottoscrittori che hanno comunicato una diversa disposizione all’ufficio postale.
Ed è proprio sul sito di Poste che è spiegato cosa significa libretto dormiente: “sono i Libretti non movimentati dal titolare da più di 10 anni, non sottoposti a procedimenti o blocchi operativi che ne impediscano la movimentazione delle somme e che abbiano un saldo superiore a 100 euro”.
Quindi, libretti aperti ma mai usati: è questa la definizione più semplice. Però, la questione non riguarda solo i libretti, perché questi rientrano nella categoria più generale di conti dormienti. Quindi, comprende anche conti correnti o bancari, certificati di deposito nominativi o al portatore, fondi di investimento non attivi, assegni circolari, obbligazioni; azioni.
Il risparmiatore per sapere se possiede libretti postali dormienti a proprio nome deve recarsi (entro il 20 ottobre 2022) presso l’ufficio postale di riferimento. Qualora li trovasse potrà dare nuove disposizioni in merito. Inoltre, è possibile anche controllare nell’elenco pubblicato sul sito di Poste Italiane. Anche in questo caso, se presente il proprio nome, il risparmiatore dovrà recarsi presso l’ufficio postale di riferimento.
Comunque sia, per non rischiare la chiusura basta fare delle operazioni per “risvegliare” il proprio biglietto. Operazioni semplici come il versamento o il prelievo di una piccola cifra.
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