Introdotto dalla legge di Bilancio 2021, il bonus acqua potabile ha l’obiettivo di razionalizzare il consumo di acqua, riducendo l’uso della plastica.
L’agevolazione, diventata operativa da giugno 2021 e prorogata dalla Legge di Bilancio 2022.
Foto CanvaQuindi, anche per il prossimo anno, riguarda l’acquisto e l’installazione di sistemi per:
L’obiettivo è rendere l’acqua dei rubinetti qualitativamente migliore, incentivando anche le famiglie a usare meno plastica, prima causa di inquinamento dei mari.
Un lettore ha inviato il seguente quesito: “Buongiorno sono andato sul sito dell’Enea con il mio Spid, ma c’è scritto che la domanda non si può effettuare. Potrei capire come recuperare i soldi. Grazie.”
Il bonus acqua potabile, conosciuto anche come bonus depuratore, consiste in un credito d’imposta del 50% sulle spese sostenute fino al 31 dicembre 2023. Sono però previsti dei limiti:
Per l’anno 2021, come comunicato dall’Agenzia delle Entrate nel provvedimento datato 31 marzo 2022, il rimborso non sarebbe stato del 50%, bensì del 30,37%. Infatti, a fronte dei 5 milioni di euro stanziati per il bonus, sono arrivate richieste per 16.461.141 milioni di crediti d’imposta. Una somma superiore alle risorse disponibili, che ha richiesto una rimodulazione del credito fruibile da ciascun beneficiario.
Per poter accedere dell’agevolazione è necessario inviare all’Agenzia delle Entrate l’ammontare dei costi, tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui è stata affrontata la spesa, tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito. L’importo deve essere documentato da una fattura elettronica, oppure da un documento commerciale in cui sia presente il codice fiscale di chi richiede il credito.
Per i privati e per i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento deve avvenire tramite versamento bancario o postale, oppure con altri sistemi di pagamento che non prevedano contanti. Dopodiché, il bonus acqua potabile potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure – nel caso di persone fisiche non esercenti attività d’impresa – anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi, fino al suo completo utilizzo. Le informazioni sull’intervento vanno invece trasmesse in via telematica all’Enea.
In merito al quesito inviato dal lettore, probabilmente fa riferimento all’invio della documentazione all’Agenzia delle Entrate, per ottenere l’agevolazione. Nel caso in cui l’intervento sia stato effettuato nel 2021, la comunicazione andava inoltrata tra il 1° e il 28 febbraio 2022. Se invece è stato effettuato quest’anno, dovrà essere inviata a febbraio 2023.
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