Opzione donna è il trattamento pensionistico riservato alle lavoratrici con un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni.
Basato sul sistema contributivo, comporta una penalizzazione dell’assegno del 25%- 35% circa rispetto all’importo della pensione. Per il raggiungimento di questo requisito vengono calcolati: i contributi obbligatori; i contributi volontari; da riscatto oppure da ricongiunzione. Sono invece esclusi quelli figurativi accreditati per malattia e disoccupazione dei lavoratori dipendenti privati.
Inoltre, per poter accedere alla pensione Opzione Donna, bisogna aver compiuto 58 anni, se lavoratrici dipendenti; oppure 59 anni se lavoratrici autonome, e aver perfezionato i requisiti previsti entro il 31 dicembre 2021.
Una lettrice ha inviato il seguente quesito: “Al compimento dell’età e con i contributi richiesti, lavoro part- time, posso chiedere Opzione donna? Fra 4 anni avrò 58 anni e 38 di contributi. Resto in attesa di risposta.”
Il diritto alla decorrenza del trattamento si consegue:
Per quanto riguarda le lavoratrici della scuola e dell’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (AFAM), possono fruire del trattamento pensionistico rispettivamente a partire dal 1° settembre e dal 1° novembre 2022.
Secondo il principio della ‘Cristallizzazione del diritto a pensione’, c’è l’opportunità di accedere al pensionamento anticipato anche dopo la prima decorrenza utile. La domanda va inoltrata online all’Inps attraverso il servizio dedicato. Oppure è anche possibile rivolgersi al contact center dell’Istituto, a patronati o intermediari.
La pensione Opzione Donna è stata al momento prorogata, per effetto della Legge di Bilancio n. 234 2021, solo per il 2022. Secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe trovare spazio anche nei prossimi anni. Ma c’è un’ulteriore possibilità di cui si sta discutendo: quella di una Quota flessibile, un misto tra Quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi) e Quota 102 (64 di età e 38 di contributi), che potrebbe mandare in pensione i lavoratori con più di 60 anni di età. Superando le criticità riscontrate con le precedenti misure, considerate più ‘rigide’, e allo stesso tempo scongiurando il ritorno delle regole della Legge Fornero.
Nei giorni scorsi si era parlato anche di una pensione definita ‘Opzione Uomo‘ che, proprio come la versione al femminile, potrebbe mandare in pensione i lavoratori con 35 anni di anzianità contributiva e un sistema di calcolo interamente contributivo.
In merito alla richiesta inviata dalla lettrice, al momento non è possibile stabilire a quale trattamento pensionistico a cui potrà avere accesso tra 4 anni, considerando che Opzione Donna resta valida solo per il 2022. È necessario attendere le decisioni del Governo Meloni sul tema piuttosto ‘caldo’ delle pensioni e un’eventuale proroga delle misure attualmente in vigore. Che le permetterebbero di andare in pensione, se i requisiti non dovessero essere modificati, a 58 anni di età.
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