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Pensioni

Pensione di invalidità: senza questi documenti la domanda verrà respinta 😥

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Per ottenere la pensione di invalidità è necessario presentare idonea certificazione sanitaria e amministrativa. Vediamo quali sono i documenti richiesti.

Per l’erogazione della pensione di invalidità, l’INPS ha bisogno di un’adeguata documentazione per capire se ci sono tutti i requisiti richiesti dalla normativa.

Foto Canva

Non è, dunque, sufficiente la presentazione della sola domanda, ma c’è bisogno di una serie di fascicoli, che possono variare a seconda del tipo di prestazione richiesta (ad esempio, se si tratta di prima domanda, di aggravamento o di riconoscimento dell’handicap Legge 104).

La pensione di invalidità civile (sancita dalla Legge 118/1971) è un sussidio economico che l’INPS versa a coloro che possiedono un’inabilità lavorativa totale (cioè al 100%) e permanente (si tratta, quindi, di invalidi totali). Non va assolutamente confusa con l’Assegno ordinario di invalidità.

Consiste, dunque, in una prestazione di tipo assistenziale (cioè destinata agli individui che versano in una condizione di difficoltà economica); per tale motivo, è necessario il possesso di specifici requisiti reddituali.  Il beneficiario deve avere un reddito personale massimo di 17.050,42 euro, se invalido totale, cieco civile o sordomuto, oppure di 5.010,20 euro, se possiede un’invalidità parziale o in caso sia minorenne.

Ma analizziamo con maggiore attenzione la normativa e scopriamo qual è la documentazione da allegare per richiedere la pensione di invalidità.

Consulta anche il seguente articolo: “Pensione invalidità: può essere sospesa in questi 4 casi che in molti non conoscono“.

Pensione di invalidità: quali redditi si considerano?

Tra i certificati da presentare per ottenere la pensione di invalidità, non rientra la Dichiarazione dei Redditi. È, infatti, sufficiente un’autodichiarazione, nella quale si indica il reddito posseduto nell’anno in corso, se si tratta di domanda di prima istanza.

All’INPS, poi, spetta accertare la veridicità di quanto segnalato, tramite le sue banche dati. Se l’autodichiarazione presentata è falsa, l’Istituto rigetta la richiesta di invalidità, anche se si possiedono patologie o handicap invalidanti attestati dalla Commissione medico- legale.

Al contrario, se sussistono tutti i presupposti reddituali e sanitari, la pensione di invalidità verrà versata per 13 mensilità, a partire dal primo giorno successivo all’inoltro della domanda.

L’importo della prestazione, per il 2022, è pari a 291,69 euro al mese; da ottobre a dicembre, invece, sarà interessata dagli incrementi derivanti dalla rivalutazione parziale stabilita dal Governo. Sulla mensilità di novembre, inoltre, verrà corrisposto anche il Bonus 150 euro. Per ulteriori informazioni sul quest’ultimo sussidio, consulta il seguente articolo: “Pagamento bonus 150 euro ai lavoratori e pensionati: la data ufficiale“.

Infine, un ulteriore aumento potrebbe derivare dalla maggiorazione sociale. Il limite massimo di reddito personale annuo per avere diritto al sussidio è pari a 17.050,42 euro.

Al raggiungimento dell’età pensionabile (cioè 67 anni), la pensione di invalidità diventa Assegno sociale sostitutivo.

Come si presenta la domanda per la prestazione?

Per ottenere la pensione di invalidità è fondamentale che la minorazione sia accertata dal verbale rilasciato dalla Commissione medico- legale dell’ASL. Nello specifico, la Commissione convoca il richiedente a visita dopo l’invio, da parte del medico curante, del certificato medico introduttivo.

A partire dal mese di ottobre, la domanda per la prestazione può essere inviata sia dallo stesso medico curante sia dall’interessato, tramite il portale dell’INPS. Infine, è possibile richiedere l’assistenza di un Caf/ Patronato.

Alla richiesta deve essere allegata un’autodichiarazione, attestante i propri dati socioeconomici, eventuali ricoveri, i dati reddituali, la specifica modalità di pagamento e la delega alla riscossione della pensione di invalidità.

La documentazione per chiedere la pensione di invalidità

I documenti per richiedere la misura possono cambiare in base alla specifica domanda da presentare.

Nell’ipotesi di domanda in prima istanza, bisogna allegare il certificato medico introduttivo del medico curante, che accerta la diagnosi e la natura delle infermità. È necessario, inoltre, presentare copia di un documento di identità in corso di validità e copia del codice fiscale.

Nel caso di domanda di aggravamento, è richiesta specifica documentazione sanitaria da cui emergono le modificazioni del quadro clinico preesistente e la copia del precedente verbale di invalidità.

Se si chiede anche il riconoscimento di portatore di handicap, ai sensi della Legge 104/92, bisogna inviare la documentazione sanitaria o l’eventuale copia del verbale di invalidità, la copia di un documento di riconoscimento e la copia del codice fiscale.

Per la richiesta di accertamento per il riconoscimento di persona disabile, ai sensi della Legge 68/99, destinata ai soli cittadini in età lavorativa (ossia dai 15 ai 64 anni, se uomini, e dai 15 ai 59 anni, se donne), è necessario allegare il verbale di invalidità.

Se si chiede il riconoscimento di cieco civile, è fondamentale il certificato oculistico accertante la condizione di cecità assoluta o del residuo visivo; per il riconoscimento di sordomuto, invece, bisogna aggiungere l’esame audiometrico.

Se, invece, si vuole ottenere l’accertamento a domicilio, è richiesto il certificato medico che attesta l’assoluta intrasportabilità. È fondamentale, insomma, che si dimostri che lo spostamento può essere rischioso e dannoso per il malato, sulla base delle sue condizioni di salute. Tale condizione, dunque, non coincide con la semplice incapacità di deambulare.

Infine, alla domanda per la pensione di invalidità vanno allegati il mandato di assistenza e patrocinio (se previsto) ed il consenso privacy Reg. UE 2016/679.

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