Ormai è ufficiale, l’Italia registra per la prima volta nella sua storia alla presidenza del Consiglio una donna. La premier incaricata prende il nome di Giorgia Meloni.
Un’esistenza votata alla destra destra che culmina nella fondazione di un partito (insieme a La Russa e Crosetto) le cui nostalgiche basi son lampanti sin dal fiammeggiante logo, Fratelli d’Italia, e nel riuscire a vincere le elezioni politiche del 25 settembre 2022. Nel mezzo non poche grida.
Giorgia Meloni nasce nel 1977 a Roma e cresce nel quartiere della Garbatella. A 45 anni diviene il primo premier donna nella storia del nostro Paese.
Appassionata dio giornalismo, scrive e diviene professionista. Folgorata dalla politica nel 1992, quindicenne, prende una decisione, aderire al Fronte della Gioventù, comitato giovanile del Movimento sociale italiano. Partito di matrice neofascista, sebbene la moderna definizione di post fascista, mitigata poi con conservatore.
La Meloni istituisce poi il coordinamento Gli Antenati, prendendo parte alla protesta contro il programma riformistico della pubblica istruzione portato avanti dal ministro Rosa Russo Iervolino. Nel 1996 viene eletta come responsabile nazionale di Azione Studentesca.
Nell’universo politico corre spedita, così come le sue idee sempre più in sintonia con il versante da lei prediletto.
Dal 1998 al 2002 veste la carica di consigliere della Provincia di Roma per Alleanza Nazionale. Nel frattempo due anni dopo questa prima elezione, era il 2000, registra anche la nomina a reggente nazionale di Azione Giovani.
Nel 2004 la consacrazione in Azione Giovani, arriva l’elezione a presidente del movimento post fascista.
L’exploit comincia nel 2006, quando a soli 29 anni, entra alla Camera, rappresentando il più giovane membro del parlamento della XV Legislatura. Nei due anni seguenti ricopre il ruolo di una dei vicepresidenti della Camera dei deputati. Nel 2008 arriva anche un Ministero, la poltrona è quella da Ministro (anche qui batte i record anagrafici) per la gioventù.
Nel novembre 2012, candidata alle primarie del Popolo della Libertà e dopo l’abdicazione di Berlusconi alla disputa, matura una decisione.
Il 20 dicembre saluta il partito di Berlusconi, istituendo, assieme a Guido Crosetto, Ignazio La Russa e altri rappresentati post fascisti, accorsi dalle fila di An, PdL e Msi, il nuovo orizzonte politico di destra destra Fratelli d’Italia.
Quel che resta è storia recente. Dalle ugole inferocite alla dissimulazione è un attimo. Aspettando che il gallo canti tre volti, comincia la sua legislatura.
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