Opzione Donna è un trattamento pensionistico anticipato riservato alle lavoratrici sia dipendenti, tra cui anche le insegnanti, che autonome con determinati requisiti.
Avvalendosi di questa opportunità, le donne possono così ritirarsi dal lavoro a 58 anni (oppure 59, se autonome) se hanno raggiunto un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni. Possono accedere coloro che hanno maturato i requisiti al 31 dicembre 2021. Al momento infatti Opzione Donna risulta disponibile solo per il 2022.
Dovrebbe essere inserita nella Riforma delle Pensioni attesa per la fine dell’anno, e quindi nuovamente prorogata. Se non addirittura resa strutturale o pluriennale.
Una lettrice ha inviato il seguente quesito: “Ho compiuto 58 anni a settembre 2022, raggiungerò i 35 anni di servizio il prossimo 16 dicembre. Lavoro come insegnante scuola pubblica. Da quando potrò usufruire dell’opzione donna? Grazie.”
Per il mondo della scuola, Opzione Donna ha delle tempistiche differenti rispetto ad altre categorie di lavoratrici. Infatti la norma prevede che il diritto alla decorrenza della pensione anticipata venga acquisito trascorsi 12 mesi dalla maturazione dei requisiti per le dipendenti; dopo 18 mesi per le autonome. Mentre le lavoratrici del comparto scuola e dell’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (AFAM) possono conseguire il trattamento pensionistico rispettivamente a partire dal 1° settembre e dal 1° novembre di ogni anno. Non è infatti necessario rispettare la finestra di attesa. Quest’anno la domanda di cessazione del servizio andava inoltrata entro il 28 febbraio. Ovviamente rimane la possibilità di presentare la richiesta anche successivamente, grazie alla cristallizzazione del diritto alla pensione.
Per poter conseguire il trattamento anticipato è necessario aver cessato ogni rapporto di lavoro dipendente; mentre questo requisito non riguarda chi svolge un’attività autonoma.
Opzione Donna rappresenta una soluzione utile per chi ha l’esigenza di lasciare il lavoro in anticipo rispetto ai tempo previsti. La rata della pensione viene però calcolata con il metodo contributivo, quindi con una riduzione dell’assegno di circa il 30%. Anche avendo iniziato a versare contributi prima del 1° gennaio 1996.
Per perfezionare il requisito contributivo dei 35 anni è possibile sfruttare anche la maternità obbligatoria, i contributi da riscatto, nonché i versamenti volontari. Non vengono invece conteggiati quelli in gestione separata e figurativi relativi a malattia e disoccupazione, sebbene siano comunque utili a determinare il montante contributivo sul quale si calcola la pensione.
La domanda per Opzione Donna deve essere inoltrata online all’Inps tramite il servizio dedicato; oppure rivolgendosi al contact center dell’istituto, a patronati o altri intermediari.
In merito al quesito inviato dalla lettrice, resta da attendere l’eventuale proroga di Opzione Donna. Nel caso ciò avvenisse, come ci si aspetta, allora potrà accedervi con decorrenza 1° settembre 2023.
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