Andare in pensione prima dei 60 anni è possibile per alcuni lavoratori che soddisfano precisi requisiti. Scopriamo quali sono le strade percorribili.
Due opzioni per uscire dal mondo del lavoro prima dei 60 anni. Analizziamole per capire le condizioni di pensionamento anticipato.
Flessibilità, ecco la richiesta dei lavoratori al nuovo Governo Meloni. I cittadini vorrebbero essere liberi di decidere di uscire dal mondo del lavoro prima dei 67 anni senza dover subire un pesante taglio dell’assegno pensionistico. Il tempo a disposizione dell’esecutivo per mettere un atto riforme strutturali efficaci è poco e probabilmente nella Legge di Bilancio 2023 non si assisterà a molte novità se non alle proroghe di misure attualmente attive. Il riferimento è proprio a due scivoli che permettono il pensionamento anticipato a 60 anni – e anche prima – ma solo per specifiche categorie di lavoratori. Parliamo dell’APE Sociale, un’indennità riconosciuta fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia, e di Opzione Donna. Quest’ultima misura in particolare consente di lasciare il lavoro prima dei 60 anni.
Opzione Donna è in scadenza il 31 dicembre 2022 ma verrà probabilmente rinnovata dato che non presenta costi eccessivi per lo Stato. La misura, infatti, consente l’uscita dal mondo del lavoro alle lavoratrici al raggiungimento dei 58 anni di età e avendo maturato minimo 35 anni di contributi a condizione che accettino il sistema di calcolo puramente contributivo.
Non conta, dunque, che la donna abbia cominciato a versare i contributi prima del 1996. L’importo della pensione sarà conteggiato unicamente con il calcolo contributivo e questo significa accettare una riduzione fino a circa il 30% della somma che si percepirebbe attendendo qualche altro anno per il pensionamento. La lavoratrice, dunque, dovrà considerare attentamente la possibilità di lasciare prima il lavoro per capire se la “libertà” vale più dell’importo sull’assegno.
Una seconda misura permette il pensionamento prima dei 60 anni, precisamente a partire dai 56 anni. Si rivolge esclusivamente ai cittadini con invalidità certificata pari o superiore all’80%. Lo scivolo è la pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile riconosciuta da una commissione INPS.
Oltre alla condizione di invalidità pari o superiore all’80%, per poter sfruttare tale misura occorrerà rispettare un requisito amministrativo. Le donne dovranno aver compiuto 56 anni, gli uomini 61 anni ed entrambi dovranno aver versato almeno 20 anni di contributi. Ricordiamo che l’invalidità pensionabile non coincide con l’invalidità civile. La prima, infatti, si riferisce all’impossibilità di svolgimento delle mansioni tipiche dell’occupazione svolta.
La pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile non ha costi per gli interessati dato che accetta il sistema di calcolo previsto in base ai propri requisiti.
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