Iscrivendosi ad un sindacato si accetta la trattenuta sindacale sulla pensione fino a quando non si opterà per la revoca della delega.
Scopriamo i vantaggi dell’iscrizione ad un sindacato e come procedere alla revoca della trattenuta sindacale una volta deciso di non approfittare più dell’assistenza gratuita.
I sindacati sono delle organizzazione garantite dalla Costituzione che hanno il compito di farsi promotori degli interessi e dei bisogni dei lavoratori o dei datori di lavoro. Tra i diritti collettivi di cui godono indichiamo la possibilità di indire un’assemblea, un referendum o il diritto di affissione. In più esistono i diritti individuali come il divieto di discriminazione e il proselitismo. Ogni contribuente ha la possibilità di scegliere un sindacato che possa garantirgli tutela e aiuto gratuito nello svolgimento di determinate operazioni. Ad esempio, il cittadino che deve inoltrare richiesta di pensione di reversibilità può chiedere assistenza al proprio sindacato delegandolo all’invio della domanda. Questo a condizione che proceda con l’iscrizione all’organizzazione accettando di pagare una quota sindacale che si presenta come trattenuta sulla pensione.
La quota sindacale è una somma trattenuta dallo stipendio o dalla pensione per finanziare la sigla sindacale di appartenenza. L’importo corrisponde all’1% della paga base ossia del trattamento minimo sindacale percepito dall’iscritto. La detrazione scatterà in seguito all’iscrizione che avviene tramite una procedura alquanto semplice. Basterà che il pensionato o lavoratore si rivolga ai rappresentanti sindacali per chiedere di firmare la delega d’adesione.
Una volta iscritti si potrà godere di diversi vantaggi. I propri diritti verranno tutelati da persone che conoscono a fondo la contrattazione collettiva. Si potrà interloquire con persone che ci rappresentano nei confronti dello Stato, a cui chiedere spiegazioni o sostegno in situazioni complesse. Inoltre, ci si potrà avvalere dei sindacati per svolgere operazioni telematiche e avviare iter. Tutto questo, come detto, ha un costo in busta paga o nel cedolino della pensione. Il contribuente deve sapere, però, che è libero di interrompere il rapporto in ogni momento.
Le strade percorribili per chiedere la revoca della trattenuta sindacale sulla pensione di reversibilità o su altri trattamenti pensionistici sono due. La prima opzione è comunicare direttamente la propria volontà al sindacato. La seconda è rivolgersi all’INPS. Sarà l’ente, poi, a comunicare la decisione al sindacato di riferimento procedendo, così, all’interruzione della trattenuta sulla pensione ai superstiti. In questo caso basterà accedere al portale dell’istituto tramite credenziali digitali sfruttando il servizio “Gestione Deleghe sindacali su trattamenti pensionistici”. In alternativa si potrà prenotare un appuntamento presso una sede INPS oppure chiedere aiuto ai CAF.
Due possibilità – organizzazioni sindacali o INPS – spiegate nei dettagli nella Circolare INPS numero 85/2020.
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