A breve sarà approvata la Legge di Bilancio e vi saranno anche alcune modifiche per quanto concerne le pensioni: ecco cosa c’è da sapere in merito
Come in molti sicuramente già sapranno, a breve vi saranno novità in merito alla Legge di Bilancio e di conseguenza anche sulle pensioni, ma quali modifiche saranno apportate? Ecco cosa c’è da sapere in merito.
Da qualche settimana si è insediato il nuovo esecutivo e questo è all’opera sulla Legge di Bilancio e di conseguenza anche sulle pensioni, vi potrebbero essere dunque alcune modifiche.
Secondo quanto riportato dal sito online pmi.it, all’interno della prossima Finanziaria vi sarebbe una proroga dell’Opzione Donna ed anche dell’Ape Social. Inoltre, vi sarebbe anche un cambiamento per Quota 102.
Queste sarebbero dunque le indiscrezioni date dalla stessa Premier Meloni. Inoltre, vi sarebbe anche una proroga di 1 anno per quanto concerne la flessibilità in uscita.
Così facendo si eviterebbe, all’inizio del prossimo anno, la ripresentazione dei requisiti della Legge Fornero. Questa, infatti, prevede un età di sessantasette anni, in più venti di contributo. Oppure quarantadue anni e 10 mesi per la quiescenza anticipata.
Per quanto concerne le due possibilità di accedere alla pensione citate all’inizio dell’articolo, non vi dovrebbero essere modificazioni. I sindacati, però, avrebbero richiesto alcuni cambiamenti inerenti alle quote. Tali modifiche sarebbero state richieste anche da alcuni componenti dell’esecutivo.
Con la prossima Legge di Bilancio si metterà dunque mano alle pensioni, ma in che modo?
Al momento, Quota 102 prevede sessantaquattro anni e trentotto di contributi versati. Tale norma è valida fino al 31.12.2022. Secondo quanto riportato dal sito online pmi.it, la Lega di Matteo Salvini spingerebbe per Quota 41 che prevede un’età minima di sessantuno anni. La norma in questione, oltre all’opzione appena citata, prevede quarant’anni di contributi e sessantadue o sessantatré anni.
Il sindacato non sembra avere preferenze in merito, ma vi è chiaramente la necessità di capire quali risorse sono a disposizione per le possibili misure.
Per quanto concerne, invece, Opzione Donna questa vede trentacinque anni di contributi. Mentre, per quanto concerne l’età, questa varia in base al lavoro, ovvero se si tratta di autonomi o dipendenti. Infatti, nel primo caso gli anni sono cinquantanove mentre nel secondo cinquantotto. Questi però devono essere stati versati entro e non oltre il 31.12.2022. Se vi sarà una proroga, questa sarà di 1 anno, ma al momento è tutto da vedere.
Vi è poi l’Ape Social che prevede, per la quiescenza, sessantatré anni. Questa però è rivelata a 4 classi di lavoratori e questi devono aver versato trenta oppure trentasei anni di contributi.
Rientrano nei trent’anni di contributi coloro che non percepiscono più la disoccupazione ed i caregiver. Inoltre, rientrano in questa categoria anche i soggetti che hanno una disabilità del settantaquattro per cento. Per coloro che hanno svolto lavori usuranti gli anni di contributi sono trentasei.
Per l’Ape Social la proroga sarebbe fino al 31.12.2023. Questa riguarda i requisiti acquisire.
Ma coloro che hanno avuto accesso alla quiescenza con l’Ape Social percepiscono la tredicesima? Ecco cosa c’è da sapere in merito a tale argomento.
Ritornando all’argomento cardine di questo articolo, per avere notizie più certe bisognerà attendere ancora un po’, probabilmente, il 2023.
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