Nuove ondate emergenziali in atto, e non parliamo di Covid ma di un problema molto grave: mancano migliaia di medicinali nelle Farmacie.
Si sta ampliando il fenomeno che è cominciato già dalla scorsa estate: alcuni farmaci stanno diventando irreperibili. Ecco il perché, e come fare a tutelarsi.
Forse a qualcuno è già capitato di recarsi in Farmacia e sentirsi rispondere che il medicinale richiesto non è disponibile. Sta succedendo ovunque e il fenomeno sta assumendo una forma di gravità ingente. Parliamo di carenza ormai cronica di alcuni farmaci soprattutto nelle categorie antinfiammatori e antidolorifici.
L’esempio più eclatante è la quasi impossibilità di trovare l’Ibuprofene, come principio attivo usato in molti farmaci noti. Non è da oggi che sta succedendo, ma da diversi mesi e in diverse ondate. Ne avevamo parlato in un articolo-riflessione proprio a luglio scorso, in tempi “non sospetti”, e anche in articoli successivi dove consigliavamo su come risolvere la problematica. Infatti in alcuni casi i farmacisti possono produrre in autonomia i principi attivi dei farmaci mancanti. e aiutare così i pazienti a curarsi adeguatamente.
Adesso la situazione sembra davvero critica, e a lanciare l’allarme è proprio Andrea Mandelli, il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani. Le sue parole, che sono state divulgate dopo un’intervista ad una emittente locale, spiegano perfettamente cosa sta succedendo.
Non ci vuole molto a capire come mai d’ora in avanti avremo difficoltà a procurarci alcuni medicinali. Purtroppo la pessima gestione che ci trasciniamo dietro dalla pandemia e gli eventi catastrofici a livello internazionale stanno innescando meccanismi sempre più contorti. Il risultato è una serie di disservizi su tutti i fronti.
Mandelli, Presidente FOFI, sintetizza egregiamente cosa stia succedendo e lo fa con queste parole. “le difficoltà di approvvigionamento riguardano i principi attivi, ma anche i materiali necessari per il confezionamento dei prodotti farmaceutici come il vetro delle fiale, la pellicola di alluminio che chiude il blister o la plastica conformata per alloggiare le compresse. C’è poi il problema dell’aumento dei costi dell’energia e del caro carburante che si riversano sulle imprese produttrici e sulla catena distributiva, non essendo possibili fluttuazioni del prezzo dei farmaci che è deciso dallo Stato“.
La scarsità di materie prime come vetro e alluminio, l’utilizzo di Ibuprofene per la cura del Covid e di altri antinfiammatori comuni e i costi dell’energia rischiano insomma di far saltare la disponibilità.
Le Farmacie stanno cercando di operare su più fronti. Innanzitutto a supportare i pazienti che necessitano di farmaci: i farmacisti possono produrre in autonomia i principi attivi dei medicinali che non necessitano di ricetta medica. E stanno inviando appelli al Governo affinché si provveda quanto prima a gestire questa delicata situazione e si garantisca a tutti il diritto di cura.
La cosa che possiamo fare noi cittadini è quella di non entrare nel panico, e di evitare accaparramenti. In caso di necessità i farmacisti, come detto, possono aiutare chi ha bisogno di determinati farmaci, anche pediatrici. Nel mentre, si spera che chi di dovere agisca in fretta, e in modo concreto, per evitare il collasso totale dell’approvvigionamenti di medicinali nelle farmacie.
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