Il nuovo governo è pronto a emanare il decreto Aiuti quarter che riguarderà coro bollette e riforma dell’ISEE.
L’idea non è nuova perché un dossier sull’argomento era già sul tavolo della precedente legislatura. Il governo Meloni non farà se non decidere di modificare i requisiti di accesso.
La proposta sarebbe quella di aumentare i limiti degli importi facendo pesare meno sull’ISEE gli immobili di proprietà di una famiglia. Ecco i dettagli.
L’ISEE è lo strumento più idoneo per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari e concede o meno le agevolazioni socioeconomiche. È importante ricordare che questo indicatore considera tutti i redditi del nucleo familiare.
In estrema sintesi, l’ISEE è utilizzato per richiede:
Per poter accessibile veramente a tutti il calcolo dell’ISEE va modificato soprattutto riguardo al limite degli importi della casa di proprietà. In questo modo, l’Assegno unico e universale, che dal 1° marzo 2022 ha sostituito tutte le misure a favore della famiglia, potrebbe essere più elevato.
Secondo i dati forniti da Il Messaggero, attualmente a richiedere l’assegno unico per i figli sono 4 milioni di nuclei familiari per 6,5 milioni di figli. In realtà, la platea di beneficiari è di circa 7,3 milioni di famiglie per 11, 2 milioni di figli: quasi il doppio.
Per il governo, anche se la misura va abbastanza bene, dovrebbe essere migliorata eliminando l’ostacolo del possesso di un immobile, come le case sfitte o le eredità. Per farlo è necessario modificare i requisiti di accesso all’ISEE che attualmente produce molte ingiustizie poiché l’assegno unico non arriva a tutte le famiglie che ne avrebbero bisogno.
Modificare il requisito del patrimonio immobiliare è importante perché è un ostacolo che incide sull’ISEE per il 20%. Ricordiamo, però, che con un reddito inferiore a 52mila euro (maggiorati di 2.500 euro per ciascun figlio convivente) la casa non influenza l’ISEE.
Per poter ridurre il requisito del patrimonio immobiliare potrebbe essere necessario modificare il limite più alto della franchigia alzandolo fino a 80mila euro.
Ad esempio, una casa di proprietà che rende mille euro e il possesso di altri patrimoni immobiliari (20mila euro) riduce l’assegno unico per i figli al crescere della franchigia eccedente i 16.200 euro di reddito. Invece, senza l’indicazione del patrimonio la riduzione partirebbe da 33.600 euro.
I tecnici al lavoro sul dossier fanno, però, notare che una revisione dell’ISEE avrebbe come conseguenza un aumento dei beneficiari. Valutare questo aspetto è importante perché le risorse totali nel 2022 per gli assegni unici sono più di 15 miliardi. Si stima che per gli anni successivi possano essere di oltre 18 miliardi. Se i beneficiari aumentassero di conseguenza dovrebbero aumentare anche le risorse: il governo se lo potrà permettere?
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