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Pensioni

INPS e debiti: cosa succede alla domanda per la pensione? La verità che non ti aspetti

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Se si hanno dei debiti con l’INPS cosa succede quando si fa domanda per andare in pensione? Ecco cosa c’è da sapere in merito

È possibile che una persona possa contrarre debiti con l’INPS ed è lecito chiedersi cosa può accadere quando si fa domanda per la pensione? Ecco cosa c’è da sapere in merito.

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Come detto in precedenza,  può capitare di avere uno o più debiti con l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale per diverse motivazioni.

Tra queste potrebbe esservi la possibilità di non aver versato i contributi ad una badante oppure sono stati percepiti dei soldi che però dovevano essere restituiti e magari per dimenticanza non lo si è fatto.

Un evento forse più frequente può essere quello di non aver versato i contributi se si ha una Partita IVA. In questo caso potrebbe esservi un problema dal momento che per poter accedere alla quiescenza servono un numero minimo di contributi.

Vi sono però 2 scenari possibili: il primo riguarda i soggetti che pur non avendo versato qualche contributo riescono comunque ad andare in pensione. Altri, invece, che non riescono ad arrivare ai contributi congrui per la quiescenza. Di sicuro, però, i contributi non versati dovranno essere poi dichiarati.

INPS e debiti: si può andare lo stesso in pensione?

Potrebbero esservi diverse modifiche in arrivo per quanto riguarda le pensioni dato l’insediamento del nuovo esecutivo e dal momento che è qualche tempo che se ne sente parlare: ecco le possibili ipotesi.

Ritornando all’argomento cardine di questo articolo, cosa accade se si ha qualche debito con l’INPS? Ad esempio se non si sono versati tutti i contributi maturati?

Se vi è un debito di tipo contributivo, ma quelli versati risultano essere sufficienti ai fini pensionistici allora è possibile avere accesso alla quiescenza. Di conseguenza chi possiede i requisiti di vent’anni di contributo e sessantasette di età può comunque accedere all’assegno pur avendo dei debiti con l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

Il medesimo trattamento vale per Quota 41. Si consegue che l’Istituto non respingerà la domanda se il soggetto interessato alla pensione non ha versato tutti i contributi maturati.

Quando l’INPS può respingere la richiesta di pensionamento?

Ma l’Istituto di Previdenza Sociale può respingere una richiesta di pensionamento? L’Istituto può farlo, ma soltanto se i contributi non versati non consentono al soggetto di rispettare i requisiti per il pensionamento.

Secondo quanto riportato dal sito online proiezionediborsa.it, se il soggetto interessato alla quiescenza non ha versato 1 anno di contributi e quindi questi risultano essere diciannove e non venti, in questo caso la domanda non andrà a buon fine perché viene meno uno dei due requisiti.

Per poter poi accedere alla quiescenza, il soggetto dovrà dunque saldare gli anni mancanti con il pagamento del debito.

Se si è dunque raggiunta l’età per la pensione è importante pagare in un’unica soluzione i contributi mancanti dal momento che non basta 1 sola rata per accedere al pensionamento.

Chiaramente, se vi sono ancora dei debiti di tipo contributivo, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale potrebbe richiedere un saldo al soggetto. Solitamente l’INPS trattiene ogni mese una percentuale sull’ammontare della pensione.

Di conseguenza, il soggetto interessato vedrà la pensione diminuita fino a che il debito non risulterà del tutto estinto.

Ciò accade se però il debito non è passato all‘Agenzia delle Entrate. In questo caso potrebbe anche avvenire un pignoramento della pensione o comunque la quiescenza percepita potrebbe essere davvero minima.

È possibile ricalcolare la pensione?

Dopo che il soggetto interessato ha saldato ogni debito con l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, può richiedere un ricalcolo della quiescenza.

Di conseguenza, i contributi che prima non vi erano nel conteggio possono essere inseriti ritornando utili rispetto all’importo mensile.

Ovviamente, prima di procedere per qual si voglia strada è sempre meglio chiedere consiglio ad una persona esperta in materia così da valutare ogni possibile soluzione.

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