Come di consueto i sondaggi politici possono raccontare molto sullo stato politico dei cittadini (elettori) sul momento attuale del Paese e sulla percezione dell’operato degli incaricati al Governo.
Le statistiche al 10 novembre riportano della bocciatura di gran parte degli italiani presi a campione sui provvedimenti attuati dall’Esecutivo in quanto a flussi migratori ed economia. Occhio al malcontento, servirebbe più pragmatismo e meno ideologia di principio.
Il quadro emerso dalle ultime indagini statistiche sullo stato di salute della neo legislatura parla chiaro: i cittadini decretano la bocciatura del programma politico del nascente governo di destra sulla questione dei flussi migratori e sul teatrino sbarchi Ong. Gli stessi elettori sono convinti di come l’esecutivo non sarà capace di migliorare il proprio status economico attuale.
Quanto appena detto vien fuori dalle indicazioni inerenti gli ultimi sondaggi politici elettorali predisposti da Ipsos per la trasmissione televisiva in onda su La7 e condotta da Giovanni Floris, DiMartedì.
Stando a quanto emerso dalla statistica messa in campo dall’istituto coordinato da Nando Pagnoncelli, le decisioni dell’Esecutivo sulla questione dei flussi migratori e sul teatrino sbarchi Ong sono stimate come “inutili” dal 56% delle persone che hanno preso parte al sondaggio.
I medesimi intervistati sono convinti che tale presa di posizione sia più una strategia di propaganda e una questione di principio, non si tratterebbe, a loro detta, di una vera e proprio costruttiva risoluzione del problema.
Il 33% dei prendenti parte all’indagine reputa si tratti di decisioni in qualche modo funzionali a una risoluzione della questione, mentre l’11% ha deciso di non dare risposta.
I cittadini italiani, in più, sembrerebbero non nutrire grosse speranze in una prospettiva meramente economica. Al quesito che chiedeva quanto l’esecutivo Meloni potesse migliorare il proprio status economico, il 49% ha del resto concesso una risposta negativa. Solamente il 33% degli intervistati attende un cambiamento favorevole, mentre il 18% ha deciso di non dare risposta.
Basandosi sulle reazioni della gran parte degli aderenti ai sondaggi, l’esecutivo in carica sembrerebbe aver avuto un principio di legislatura dall’impronta “sicura”: a sostenere questa tesi, infatti, è circa il 49% delle persone chiamate in causa per la statistica. Stando al il 37%, d’altro canto, il governo Meloni avrebbe palesato un inizio “incerto e confuso”, mentre il 14% ha deciso di non dare risposta.
In ogni caso, una sola avvertenza: occhio al malcontento, servirebbe più pragmatismo e meno ideologia di principio.
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