Qualche volta, per i dipendenti pubblici, potrebbe essere complesso comprendere la procedura del TFS: cosa c’è da sapere, come si calcola?
Comprendere le diverse cose da fare in abito burocratico può essere davvero molto dura e i dipendenti pubblici ne sanno qualcosa, è necessario adempiere ad una procedura per ricevere il TFS? Ecco cosa c’è da sapere in merito.
Quando si è raggiunta l’età pensionabile e per la quiescenza è stata fatta domanda a coloro che lavorano nel pubblico impiego non è necessario fare richiesta per ricevere il TFR. Questo accade perché viene corrisposta d’ufficio in seguito all’invio all’Istituto Nazione di Previdenza Sociale del modello TFR1.
Da quel momento in poi è l’Istituto che avvia automaticamente i dati sia giuridici che economici così da poter fare il calcolo della liquidazione.
Secondo quanto riportato dal sito online pmi.it, dal 01.01.2023 l’Istituto darà comunicazione che utilizzare le pagine web dedicate per il TFR e per il TFS sarà esclusivo. Per quanto concerne, invece, l’iter per i lavori a tempo determinato del personale scolastico l’iter resta il medesimo. Di conseguenza, è necessario passare per il MUR e il MEF.
Coloro che però risultano essere pubblici dipendenti possono avere alcuni servizi online dedicati. È infatti possibile capire la cifra che spetta ed anche dare comunicazione dell’IBAN.
Come probabilmente in molti già sapranno, il TFR è una cifra data ai dipendenti pubblici al termine del contratto di lavoro. Possono chiedere il Trattamento di Fine Rapporto i soggetti che hanno avuto un contratto a tempo indeterminato.
Le categorie che possono richiederlo sono quelli dopo il 31.12.2000 tranne i ‘non contrattualizzati’.
Quelli in corso o dopo il 30.05.2000 che hanno fatto almeno quindici giorni continui in un mese. Infine, quelli che entro 31.12.2000 ed anche quelli che hanno aderito ad un fondo previdenziale integrativo. In questo caso il Trattamento di Fine Rapporto è automatico.
Se, invece, il lavoro svolto, in questo caso a tempo determinato, rientra in una data prima del 02.06.1999 al 30.05.2000, in questo caso si parla di TFS. Il Trattamento di Fine Servizio include una buona uscita ed anche una ricompensa per il servizio.
Al totale del trattamento vanno poi aggiunte le quote del Trattamento di Fine Rapporto che sono state maturate tra 31.05.2000 fino alla fine del lavoro.
Dopo 5 anni vi è la prescrizione del Trattamento di Fine Rapporto. È però possibile sospendere la prescrizione.
Ma come si calcola il Trattamento di Fine Rapporto? Per il calcolo è indispensabile utilizzare ‘Ultimo Miglio TFR‘. Tale servizio è usato dall’ente presso cui si è lavorato. Risulta dunque importante dare a tale amministrazione ulteriori info che non sono previste in altri documenti, ma importanti per calcolare il TFR ed anche la liquidazione.
Gli ulteriori passaggi, invece, vengono effettuati dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Questo, infatti, farà un calcolo ulteriore con i dati ricevuti.
Per quanto concerne la pratica per il Trattamento di Fine Rapporto con questa metodologia, la procedura automatica per il TFS sarà poi notificata alla Posizione Assicurativa. Questo avverrà con Uniemens – ListaPosPA o altro metodo.
Per alcune procedure però non vi è la produzione in automatico. In questo caso vi è richiesta una riliquidazione fatta a mano da coloro che lavorano presso l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
Resta però priva di modifiche l’ottenimento del TFR1 ed anche del TFR2 in forma cartacea spediti all’Amministrazione dove si prestava servizio. In questo caso è importante consultare la circolare n. 87/2018, messaggio n. 3152/2018.
Coloro che, invece, hanno aderito ad un Fondo pensione, la somma del Trattamento di Fine servizio, va comunicata ed è necessario fare un calcolo quando si passa dal TFR. Questo vale anche per coloro che risultano ancora in servizio ed hanno uno dei fondi pensionistici complementare negoziale. Ciò vale se è avvenuto in data precedente a quando è stata resa nota la circolare 185/2021.
Per coloro che sono interessati, la pagina online dell’Istituto dà la possibilità di accedere ad alcuni servizi per completare l’iter per ricevere il TFR ed il TFS. Ad esempio, è possibile inserire oppure modificare l’IBAN con SUGI.
Per fare ciò è necessario utilizzare lo SPID di secondo livello oppure CIE o altro. In questo caso il soggetto interessato potrà cambiare oppure fare il primo inserimento dell’IBAN.
Sarà poi mandato un messaggio e il soggetto interessato potrà cambiare oppure fare l’inserimento del proprio IBAN. Ciò viene fatto con SUGI.
Inoltre, con ‘Visualizzazione Richieste Inoltrate’ sarò possibile visualizzare le varie info inserite in precedenza.
Per quanto concerne, invece, le informazioni di accantonamento e del Fondo Persone è necessario visualizzare un’altra pagina. Questa è Uniemens – ListaPosPA, le somme sono calcolate tenendo conto delle previdenze complementari.
Per visualizzare le somme ed un eventuale accantonamento del Trattamento di Fine Rapporto è possibile farlo ogni anno.
Per i soggetti interessati è inoltre possibile visualizzare la somma del Trattamento di Fine Rapporto. Questo verrà mostrato con la somma totale alla data in cui si è deciso di utilizzare la funzione.
Vi è poi il Cruscotto Accantonamento TFR. Anche questo è utile ai dipendenti pubblici e, in questo caso, è possibile visualizzare gli accantonamenti totali riferiti al TFS rispetto ai dati che il titolare ha comunicato.
Per capire al meglio la somma del TFS è possibile fare una simulazione sul sito dell’INPS. Sarà però necessario avere a portata di mano le proprie credenziali per accedere alla propria area.
Chiaramente, per ogni dubbio o spiegazione dettagliata, è molto importante rivolgersi ad un esperto in materia che sicuramente saprà valutare la situazione specifica di ognuno.
Fare la spesa sarà più conveniente con il trucchetto che vi sveliamo, utile per accedere…
Anche i disoccupati che svolgono lavori occasionali hanno diritto all'indennità NASpI, ma devono rispettare precisi…
Ci sono tantissimi benefici per le persone più anziane, che spesso necessitano di maggiori tutele.…
Per non ricevere penalizzazioni sull'assegno pensionistico è fondamentale scegliere accuratamente la tipologia di trattamento. Nel…
Chi affitta in nero un immobile rischia sanzioni molto severe in caso di controlli fiscali.…
L'Agenzia delle Entrate ha avviato una nuova campagna di controlli grazie a un nuovo algoritmo.…