È consentito richiedere la sospensione della rata del mutuo in seguito al drastico aumento dei tassi di interesse? La risposta consentirà di tirare un sospiro di sollievo ma non a tutti.
Grazie al Fondo Gasparrini i contribuenti hanno l’occasione di utilizzare una contromisura efficace nei confronti dell’aumento dei tassi di interesse ma ad alcune condizioni.
I titolari di un mutuo stanno tremando da qualche mese a questa parte. Parliamo dei contribuenti che hanno sottoscritto un finanziamento con tasso variabile e che vedono la rata mensile aumentare mese dopo mese. La Banca Centrale Europea ha dovuto alzare il costo del denaro a causa dell’incremento dell’inflazione e, di conseguenza, i tassi sono schizzati alle stelle. Aumenti di diverse centinaia di euro sono insostenibili per le famiglie che oltre al mutuo devono affrontare numerose altre spese. L’unica soluzione a questo disastro è la sospensione della rata secondo quanto previsto dalla nuova normativa resa più flessibile in seguito alla pandemia da Covid 19. Fino al 31 dicembre 2022, infatti, i cittadini possono approfittare di condizioni più convenienti qualora dovessero ricorrere alla sospensione ma solo soddisfacendo alcuni requisiti.
Per poter richiedere una sospensione del pagamento della rata del mutuo occorrerà dimostrare di trovarsi in una difficile situazione economica. Occorrerà aver perso il lavoro oppure aver subito una riduzione dell’orario lavorativo con conseguente perdita di somme di denaro. A causa dell’inflazione, però, tanti contribuenti si trovano in difficoltà con il pagamento pur avendo il proprio lavoro. Il problema è la differenza eccessiva tra importo iniziale previsto dal contratto e importo attuale legato all’aumento dei tassi. In questo caso è possibile fare domanda di sospensione della rata?
La risposta si trova nel Fondo Gasparrini, uno strumento che consente di sospendere i pagamenti di un mutuo prima casa per un massimo di 18 mesi. Il requisito dell’effettiva difficoltà economica rimane nonostante l’allentamento delle condizioni, scopriamo cosa determina.
Si potrà approfittare del Fondo solo per finanziamenti inferiori a 400 mila euro e solamente al verificarsi di precise condizioni. La prima è la perdita del lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato trovandosi, dunque, nello stato di disoccupazione al momento della richiesta. Non sono ammessi licenziamenti per giusta causa o dimissioni.
Passiamo, poi, alla perdita del lavoro parasubordinato con collaborazione continuativa e coordinata (anche in questo caso si dovrà essere in stato di disoccupazione) e all’insorgenza di un handicap grave o uno stato di non autosufficienza. Rientrano tra le condizioni anche la sospensione dal lavoro per 30 giorni consecutivi, la riduzione dell’orario di lavoro del 20% del totale per minimo 30 giorni consecutivi e il calo di fatturato del 30% minimo da febbraio 2020 rispetto al 2019 se lavoratori autonomi o imprenditori.
Lo stop dei pagamenti sarà di massimo 18 mesi per riduzione del lavoro per più di 303 giorni, di 12 mesi per una durata tra 151 e 302 giorni e di 6 mesi per periodi inferiori a 150 giorni ma superiori ai 30.
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