Sarà un inverno all’insegna della triplendemia, un attacco contemporaneo di Covid, influenza stagionale e Rsv. Prepariamoci a parare i colpi.
Gli scienziati lanciano l’allerta, non sarà un inverno semplice per la nostra salute. Covid, Rsv e influenza colpiranno nello stesso momento.
Il capo della strategia vaccinale dell’EMA non ha dubbi, il prossimo inverno dovremo affrontare in contemporanea più virus pronti ad abbattere il nostro sistema immunitario. Gli scienziati hanno soprannominato l’attacco triplendemia. Nostri avversari saranno il Covid 19 – probabilmente sotto forma di una nuova variante – l’influenza stagionale e l’Rsv ossia il virus sinciziale. Quest’ultimo colpisce principalmente i neonati con l’arrivo del freddo e causa bronchioliti e affezione bronchiali. Nei casi più gravi può portare al decesso del piccolo paziente. Purtroppo non esistono cure preventive né vaccini per attenuarne l’avanzata – come ha affermato il direttore del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pavia Giovanni Maga intervistato da “La Repubblica”. I primi casi sono stati già registrati in diversi ospedali italiani e con l’arrivo del vero freddo la situazione potrebbe peggiorare.
Oltre al virus sinciziale, l’attacco arriverà dall’influenza stagionale. Lo scorso anno è sembrato di essersi ammalati meno forse per il distanziamento o per l’uso delle mascherine che hanno limitato i contagi. Il prossimo inverno, invece, saremo “liberi” da restrizioni e ciò significherà probabilmente più esposizione al virus dell’influenza. Il picco si avrà tra dicembre e febbraio, i mesi più freddi dell’anno.
E poi continuerà ad attaccarci il Covid 19. Lontano dal lasciarci, il virus continua a girare e colpire e prenderà soprattutto chi si mostrerà fisicamente più debole. Con un sistema immunitario già indebolito, ad esempio, dall’influenza o dall’Rsv sarà più facile per la nuova variante Covid oltrepassare la barriera anticorpale e infettare. Il numero di sottovarianti, poi, è in continuo aumento e l’adeguamento dei vaccini non sostiene tale ritmo incalzante.
Le previsioni parlano dell’arrivo di Cerberus, sempre più simile ad una influenza tanto da rendere difficile il riconoscimento della variante. La nuova mutazione comporterà 90 mila contagi nel periodo di Natale – secondo le stime degli esperti. Fortunatamente si tratta di un virus meno aggressivo anche se è più capace di oltrepassare le barriere dei vaccini e di precedenti contagi.
Raffreddore, mal di gola, qualche linea di febbre, i sintomi si attenuano soprattutto in presenza di vaccinazioni pregresse. Solo un tampone permetterà il riconoscimento della malattia ma l’ipotesi è che saranno sempre meno le persone che lo faranno vista la gravità irrilevante. Eppure ancora non è possibile conoscere quali effetti avranno sulla salute queste varianti – anche se meno aggressive. Meglio evitare i contagi, dunque, stando lontani da posti affollati e utilizzando la mascherina quando necessario.
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