Anastasiia di solo 23 anni è fuggita da una guerra atroce per cercare rifugio in Italia. Lo trova e si innamora, un amore malato che finisce in tragedia.
Anastasiia massacrata senza pietà dal suo compagno, lascia un bambino di 2 anni solo al mondo. Cosa ne sarà di questo bimbo che a solo 2 anni combatte per la sua esistenza? Ecco cosa è successo in Italia, finisce qui la sua corsa verso la libertà.
Lo chiamano femminicidio, ed è l’ennesimo che colpisce una vittima innocente, una persona che voleva rifarsi una vita. Anastasiia è stata brutalmente uccisa, lascia un bimbo di 2 anni solo al mondo, e dovranno crescerlo i parenti più vicini.
Prima la lite, poi la scomparsa, la chiamata alle Forze dell’Ordine e le ricerche, continuate senza sosta per una notte intera. Il corpo della giovane è stato poi rinvenuto nelle campagne di una località in provincia di Pesaro-Urbino.
Ciò che si sono trovati di fronte i Carabinieri è una scena che racconta la follia di chi non trova altra via al di fuori della violenza. Una giovane donna, uccisa freddamente con molteplici coltellate, al collo e al petto. Un sogno infranto, un bambino lasciato solo, che dovrà convivere per sempre con la tragedia accaduta alla sua mamma.
L’ennesimo delitto contro una persona che voleva semplicemente vivere una nuova vita, forse con un uomo che non fosse il marito, forse da sola, chissà. Ma ormai non è più importante.
Anastasiia e la sua famiglia scappavano dalla guerra, e avevano abbandonato la loro città, Kiev, per non morire sotto ai bombardamenti. Tutto sembra filare liscio: una nuova casa a Fano, in provincia di Pesaro-Urbino, un nuovo lavoro per entrambi, e il desiderio di condurre un’esistenza felice. Poi, l’ennesima dinamica di un rapporto di coppia arrivato alla fine, e l’ennesimo rifiuto di accettarlo da parte del suo compagno, accusato poi di essere l’omicida.
La donna aveva manifestato la volontà di allontanarsi da quell’uomo, come spesso accade quando una relazione non funziona più. Aveva anche denunciato alle Autorità Locali i maltrattamenti subiti dal compagno, e il timore che potesse accaderle qualcosa di peggio.
E infatti come purtroppo spesso, sempre troppo spesso, accade, nella mente malata e malvagia di colui che avrebbe dovuto proteggerla per tutta la vita scatta qualcosa. Che si traduce in violenza efferata.
Le indagini sono ancora in corso, ma dell’omicidio è accusato proprio l’ex marito di Anastasiia. È stato lui, fermato dai Carabinieri in procinto di partire, a indicare dove fosse il corpo della giovane vittima.
Adesso qualcuno dovrà pensare anche alla “vittima collaterale” di questa tragica vicenda, il piccolo bambino di Anastsiia. Si cercano i parenti più stretti, a cui sarà affidato il compito più triste: raccontare, un giorno, cosa è successo alla sua mamma.
Qualcosa che, ancora una volta, poteva essere evitato.
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