Cosa c’è da sapere sui debiti e sulla prescrizione, come funziona e alternative legali che molti non sanno: i dettagli a seguire
Quali sono alcuni degli aspetti da sapere circa debiti e prescrizione, e vi sono delle alternative legati per affrontare la situazione debitoria? I particolari di seguito.
Quando si affrontano temi che si legano all’economia, sono tante e varie le problematiche che possono riguardare le famiglie, soprattutto in questo periodo complicato. Si pensi in tal senso al caro bollette, agli aumenti dei prezzi e del costo della vita, e così via.
Lo stipendio potrebbe non bastare a fornire benessere e serenità. A ciò, si vanno poi ad aggiungere eventuali debiti che magari si sono accumulati negli ultimi paio di di anni.
Magari, per far fronte alle conseguenze legate alla pandemia, sino poi ad ad oggi, alla grande inflazione con cui purtroppo si stanno facendo i conti.
Le problematiche finanziare non possono esser nascoste, e coloro che hanno debiti sono obbligati a restituire gli importi dati dai creditori, e sanare la propria situazione.
Le regole vigente impongono un lasso di tempo entro cui coloro che hanno contratto debiti devono restituire le somme. Si tratta di norme inerente la prescrizione degli stessi. Ma non tutti vanno in prescrizione.
Quando si parla di prescrizione, da un punto di vista generale, si fa riferimento alle condizioni che conducono all’estinzione naturale del debito, in assenza del soddisfacimento del credito.
Quando un debito cade in prescrizione, di fatti, questo non si può più riscuotere e coloro che lo avevo contratto sono sciolti dagli obblighi circa il sanare la propria situazione di debito.
Tale elemento varia dalla natura dei debiti. Per tale ragione non ve ne è soltanto 1 di termine di prescrizione. Talvolta, quelli inerente affitti, spese del condominio. E ancora multe e bollette del telefono si legano ad una prescrizione di tipo quinquennale.
Rispetto invece alle parcelle dei professionisti, come notati o avvocati ad esempio, dopo 3anni. Per quanto attiene le bollette di luce e gas, generalmente la prescrizione cade dopo 2 anni. Un anno rispetto alle rette della scuola, gli abbonamenti ecc.
Vi è poi quella decennale per altri casi. Tali termini si possono interrompere mediante una richiesta di pagamento mediante lettera ingiuntiva oppure di diffida. L’atto che interrompe la prescrizione, ne interrompe i termini. Dunque, il conteggio ricomincia di nuovo sin dalla data in cui è stato interrotto.
In sintesi, vi è l’azzeramento del tot. del conteggio con una nuova ripartenza dall’inizio, si legge. Il periodo antecedente all’atto che ha interrotto non si considera nell’ambito dei calcoli al fine di determinare i termini della prescrizione dei debiti.
Vi sono diritti soggetti per cui non è possibile il passaggio da intestatario/titolare verso altri. Nel dettaglio, l’estinzione ha luogo in concomitanza al decesso dell’intestatario.
Per la relativa natura, il debito che scaturisce dai diritti indisponibili, spiega Trend-online.com, non cade in prescrizione. Dunque, il valore dello stesso non ne consente la liberazione a danno delle negoziazioni, che genererebbero 1danno l’intestatario oppure non rispettano le condizioni che la normativa in vigore prevede.
Da un punto di vista generale, tali diritti indisponibili non si legano ad aspetti patrimoniali. I titoli non possono dar seguito ad atti/negozi giuridici e né, al contempo, rappresentano diritto alla vita.
A far parte di tali diritti indisponibili quelli che si originano da una unione in matrimonio. In merito ai debiti che non vanno in prescrizione, all’interno dei diritti indisponibili, questi riguardano gli assegni di mantenimento dei figli e dei genitori. E ancora, il riconoscimento del figlio e la contestazione della paternità. Poi, l’azione di riconoscimento e la divisione dell’eredità.
In taluni casi la difficoltà non è rappresenta neanche tanto dal debito, piuttosto le problematiche si legano alle questioni sanzioni ed interessi. Come noto, si tratta di elementi che vanno ad impattare ed aumentare il medesimo debito.
Così da andare a cerare una situazione, si legge, di sovra-indebitamento. Occorre identificare la giusta strada per liberarsi dal debito. E tale strada la si può spesse volte trovare nella Legge 3/2012, riguardo il sovra-indebitamento. Consente a chi ha un grosso valore debito l’appianamento delle divergenze, andando a riformulare la propria situazione.
I soggetti in questione possono avvalersi della rateizzazione dei debito mediante alcune procedure a seconda della situazione in cui si è. Sono in tanti i soggetti che provano ad onorare l’impegno che si è assunto, ma che non ha le risorse economiche oppure i beni adeguati.
Dunque, importante è comprendere in che modo rientrare nella posizione debitoria in assenza di denaro. Un aspetto importante in tal senso si lega alla legge 3/2021. Quest’ultima consente ai nullatenenti di soddisfare il credito.
Si tratta del meccanismo di esdebitazione, mediante cui il soggetto nullatenente oppure incapiente può procedere ad annullare i debiti. Ciò si lega ad una norma contenuta nel decreto Ristori, convertito in legge, la numero 176/2020.
Mediante tale strumento, il soggetto fisico senza reddito e stipendio, dunque senza denaro, può vedersi eliminare il debito mediante un piano fallimentare.
Una soluzione che si può impiegare anche qualora vi sia un reddito, qualora soddisfacente alla copertura soltanto dei bisogni famigliari.
Questi, alcuni dettagli generali sulla questione, ma è opportuno ed importante che ciascuno vada ad approfondire ed informarsi per saperne maggiormente e per chiarirsi eventuali dubbi. Anche presso esperti e competenti del settore.
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