Il Reddito di Cittadinanza come oggi lo conosciamo potrebbe sparire a breve e lasciare il posto al Reddito di Sussistenza. Tanti percettori verrebbero lasciati fuori dalla misura.
I giochi si concluderanno presto per circa 660 mila percettori di Reddito di Cittadinanza. Il Governo Meloni sta progettando importanti modifiche al sussidio.
Una revisione del Reddito di Cittadinanza è l’ipotesi più attendibile considerando le parole che la premier Meloni ha da sempre speso sulla misura. L’RdC è poco etico, strutturalmente sbagliato e non è servito per aumentare l’occupazione. In tre anni ha supportato economicamente tante persone che avrebbero potuto lavorare e il famoso Patto per il lavoro è stato rispettato in pochissimi casi. A conti fatti la misura ha avuto un costo eccessivo per lo Stato, soldi che si sarebbero potuti utilizzare per altri importanti interventi come l’attivazione di valide politiche occupazionali o per la Riforma delle Pensioni. Ora è il momento giusto per apportare le dovute modifiche all’RdC togliendo l’accesso alla misura a tutte le persone che possono lavorare. La platea dei beneficiari si ridurrebbe notevolmente comportando un notevole ritorno economico nelle casse dello Stato.
Per capire se le intenzioni del Governo di escludere dalla misura circa 660 mila percettori verranno messe in pratica già nei primi mesi del 2023 dovremo attendere la prossima Legge di Bilancio. Al momento l’esecutivo sta studiando le variazioni da apportare e calcolando i costi dell’operazione. Previsioni certe, dunque, non si possono avanzare. Si può ipotizzare sia che il mese di dicembre sarà l’ultimo mese di erogazione della ricarica per tantissimi cittadini sia che la riduzione della platea slitti di diversi mesi se non fino al 2024.
Nel frattempo si valutano le proposte dei partiti come quella della Lega di procedere con una sospensione per sei mesi del versamento a tutti coloro che hanno già rinnovato la misura dopo 18 mesi di fruizione. Mesi di assenza di un’entrata mensile certa che dovrebbero servire per incentivare i beneficiari a cercare seriamente un’occupazione. In alternativa si pensa a vincoli più stringenti come la perdita della misura anche solo dopo un rifiuto di un’offerta di lavoro.
Il Governo ha l’obiettivo di continuare a tutelare i cittadini considerati più fragili, coloro che non possono obiettivamente lavorare. Parliamo degli inabili al lavoro che continueranno a ricevere l’RdC qualunque decisione prenderà l’esecutivo. Nessun cambiamento, poi, per i cittadini più avanti con l’età (lavorativamente parlando). Trovare lavoro a 55 anni, ad esempio, può risultare difficile. La Premier Meloni potrebbe, così, decidere di non interrompere l’erogazione del sussidio ai cittadini over 50 o over 55.
Infine, la tutela riguarderebbe anche le famiglie con figli a carico e genitori senza un’occupazione o reddito molto basso. Ribadiamo, queste sono solo ipotesi nate da alcune dichiarazioni delle parti interessate. Per le certezze occorrerà attendere la Legge di Bilancio 2023.
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