Il conflitto prosegue, in questi giorni le tensioni globali son tornate fortemente a ribollire. Riecheggia allora la profezia di Einstein. Siamo davvero all’alba di una Terza Guerra Mondiale o ci siamo già dentro?
Intanto non possiamo augurarci che Albert si sia sbagliato, almeno stavolta.
Il timore di feroci conflitti planetari ha pervaso la mente di molti, specie nell’ultimo secolo e mezzo. Son trascorsi all’incirca 9 mesi da quel fulminante 24 febbraio 2022, giorno in cui divampò la guerra scatenata da Putin in Ucraina. Un’invasione sinonimo di morte e distruzione.
Dalla speranza che il conflitto potesse terminare quanto prima si è giunti alla paura: il timore di una lunga battaglia, di una guerra con potenziali capacità di estensione al resto del mondo.
Una possibilità che fa tornare di moda i pensieri di Albert Einstein e la sua tragica ipotesi.
Proviamo a capire e intendere le argomentazione del celebre fisico riguardo la guerra mondiale.
Quanto accaduto in questi giorni all’interno dei contesti bellici e no, basti pensare all’episodio dei razzi piombati in territorio polacco, accresce l’apprensione e l’inquietudine del mondo intero. Riecheggiano le profezie di Albert Einstein in quanto a potenziali e papabili guerre planetarie.
Il fisico più celebre al mondo, del resto, aveva espresso tale pensiero in seguito al Secondo COnflitto Globale (si ritiene che la seguente espressione sia datata 1949):
Non so con quali armi sarà combattuta la Terza Guerra Mondiale ma la Quarta Guerra Mondiale sarà combattuta con pietre e bastoni.
Il senso celato dietro queste parole potrebbe e dovrebbe far rabbrividire: il fisico si riferisce agli arsenali di distruzione di massa, la cui potenza bellica e sterminatrice potrebbe catapultare l’intero pianeta allo stadio più primitivo dell’esistenza. Se le armi nucleari dovessero rappresentare l’asso nella manica di una potenziale Terza Guerra Mondiale non vi sarebbero vincitori, a perdere sarebbe l’umanità tutta.
Gli arsenali bellici di distruzione di massa, in definitiva, rappresentano quelle armi capaci di togliere la vita in maniera indiscriminata un considerevole numero di persone. Tre queste vi sono quelle atomiche, biologiche, chimiche e radiologiche.
Tale espressione, armi di distruzione di massa, fu coniato all’alba del secondo conflitto mondiale, a seguito del raid aereo su Guernica nel 1937.
Nella fattispecie della bomba nucleare, va detto come le ricerche e il lavoro di Einstein siano stati essenziali per la sua creazione e messa a punto, sebbene il fisico si sia sempre palesato avverso all’impiego dell’energia nucleare in campo bellico.
Del resto proprio Einstein prese la decisione di non aderire al Progetto Manhattan. La squadra che vi prese parte lavorò alla realizzazione degli ordigni poi scagliati brutalmente contro Hiroshima e Nagasaki.
Difatti, come si diceva un attimo fa, mise in guardia l’umanità circa gli esiti catastrofici di un uso militare del nucleare. E allora ripetiamola come se fosse un monito, una terapia, sperando che chi di dovere ne faccia tesoro nell’ora cruciale:
Non so con quali armi sarà combattuta la Terza Guerra Mondiale ma la Quarta Guerra Mondiale sarà combattuta con pietre e bastoni.
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