Manca poco al principio del nuovo anno. Ma dal punto di vista dei bonus edilizi cosa ci riserverà il 2023? Quali le conferme e quanti i cambiamenti?
Al sorgere dell’anno entrante si registreranno senza dubbio diverse modifiche delle disposizioni in quanto a bonus edilizi.
Stando a quanto immaginato dalla normativa vigente, alcuni bonus saranno confermati, altri saranno soggetti a variazioni. Altri bonus ancora saranno abrogati. Ciò nonostante, la prossima legge di Bilancio potrebbe stravolgere un’altra volta le carte in tavola.
Presentiamo allora, a scanso di nuove disposizioni legislative o rimandi, la griglia dei maggiori bonus edilizi del prossimo anno.
Confermato il bonus ristrutturazioni pari al 50% per attività lavorative di manutenzione abituale e straordinaria. Margine massimale di sussidio sino a 96mila euro di denaro speso per ciascun immobile, da decurtare in dichiarazione Irpef in un decennio.
Altra possibilità, fino al 31 Dicembre 2024 ci sarebbe l’occasione di beneficiare della cessione del credito o dello sgravio in ricevuta.
Il sussidio sarà valido sino alla conclusione del 2024 per riassestarsi al 36% a partire dall’anno seguente.
Basandosi su quanto stabilito dalla regolamentazione vigente, sino al termine del prossimo anno solamente i condomini potranno usufruire ancora del Superbonus, che sarà ristretto al 70% nel 2024 per stabilizzarsi al 65% nel 2025.
Fino alla conclusione del prossimo anno confermato l’ecobonus ordinario con sgravi che fluttuano dal 50% sino all’85% e con margini massimi di spesa differenti a seconda della tipologia di lavoro.
Nel 2023, invece, cesserà il bonus facciate al 60%.
A partire dal prossimo biennio ulteriore conferma è quella dello sgravio del 50% per le spese relative a mobili ed elettrodomestici da indirizzare unicamente all’arredamento degli immobili soggetti a lavori di ristrutturazione. La variazione sarà sull’importo massimo, un calo dagli odierni 10mila euro a 5mila euro.
Altra conferma riguardante il prossimo biennio interessa il bonus verde per le attività volte a riqualificare giardini e spazi verdi. Il margine minimo di spesa è fissato a 3.600 euro mentre lo sgravio immagina una decurtazione fiscale del 36% da scalare in un decennio.
Terminerà con il 2022 il bonus prima casa giovani tra i 18 e i 35 anni di età aventi Isee fino a un massimo di 40mila euro.
In ultimo, si è messa in conto la proroga biennale delle opzioni cessione del credito e sgravio in fattura, possibilità alternativa alla decurtazione fiscale, per tutte le attività che possono avvalersi di tale prassi.
Con l’arrivo della prossima legge di Bilancio sembrerebbe assodata la revisione del superbonus 110%. Ma potrebbero esserci anche altre novità.
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