Il congedo straordinario spetta per un periodo massimo di 2 anni. Ma si può prolungare la fruizione di tale beneficio?
La legge prevede un’ipotesi eccezionale di “raddoppio” del congedo straordinario che, dunque, può avere una durata di ben 4 anni.
La deroga alla disciplina del congedo straordinario è ammessa solo nel caso in cui la richiesta dell’agevolazione venga fatta da genitori di figli affetti da disabilità grave. Analizziamo, dunque, attentamente la relativa disciplina normativa e scopriamo a chi spetta il riconoscimento dei benefici legati alla Legge 104.
Per ulteriori informazioni, consulta il seguente articolo: “Congedo straordinario per legge 104 è possibile allungarlo oltre i 2 anni: il trucco è questo“.
Il congedo straordinario è un periodo di assenza retribuita dal lavoro della durata di 2 anni, a cui hanno diritto i lavoratori dipendenti che prestano assistenza a familiari con disabilità grave, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge 104 del 1992.
Non tutti i caregivers, tuttavia, possono fruire del permesso biennale. La legge, infatti, stabilisce un preciso ordine gerarchico, che segue tale ordine di priorità:
Non perdere il seguente approfondimento: “Il congedo straordinario e la scelta della sede a più familiari? Ora si può, ecco perché“.
Non tutti coloro che usufruiscono del congedo straordinario possono ottenere il raddoppio del periodo di permesso. In realtà, non è mai concesso oltrepassare il limite dei 2 anni. Ad esempio, un lavoratore dipendente ha accesso ai benefici della Legge 104 e presta assistenza a due familiari disabili gravi. Non può assolutamente pretendere che gli vengano concessi 4 anni di congedo (cioè 2 per ogni malato), perché non si può superare il tetto massimo del biennio, pur avendo la possibilità di frazionare il permesso in settimane o mesi.
L’unica eccezione a tale regola è prevista in un caso particolare, relativo ai genitori di figli disabili, e nasce in seguito ad una decisione della Suprema Corte di Cassazione.
Gli Ermellini, con la sentenza n. 26605 del 23 novembre 2020, hanno stabilito che l’interpretazione corretta della norma deve essere quella che “privilegia il diritto dei bambini portatori di handicap a ottenere la maggior tutela del proprio diritto allo sviluppo e alla salute”. Tale decisione, dunque, consente di “raddoppiare” il periodo di congedo straordinario per ciascun figlio. In sostanza, se ci sono due figli disabili che necessitano di assistenza continua, i genitori hanno diritto a 4 anni di premesso retribuito.
Bisogna sottolineare, però, che il “raddoppio” non si applica per lo stesso fruitore, perché i 4 anni di congedo vanno divisi tra entrambi i genitori (2 anni per la madre e 2 anni per il padre). Se ci sono più figli disabili, dunque, il permesso spetta per ognuno di essi, ma rimane il tetto massimo di 2 anni di assenza giustificata per ogni genitore.
Infine, la legge prevede che, in caso di ricovero a tempo pieno del malato da assistere, viene meno l’esigenza di cura continua da parte del familiare caregiver e, dunque, il congedo viene sospeso.
Come si richiede la concessione del congedo straordinario? Le modalità variano a seconda che il dipendente caregiver lavori nel settore pubblico oppure nel settore privato.
La Legge n. 241/199 stabilisce che i tempi di lavorazione del provvedimento sono di 30 giorni.
È necessario che il soggetto per il quale si chiede l’agevolazione versi in una condizione di disabilità grave, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge 104/92. Tale situazione deve essere riconosciuta dalla specifica Commissione medica integrata ASL e INPS.
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