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Economia

Badante: agevolazioni per assumerla anche se non si hanno risorse economiche

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Assumere una badante richiede un notevole investimento economico. Ci sono, però, numerose agevolazioni per chi non ha soldi.

Lo Stato mette a disposizione una serie di sostegni economici, in supporto delle famiglie di disabili che necessitano di assistenza continua.

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Nella maggior parte dei casi, infatti, gli anziani dispongono della sola pensione che, però, non riesce a coprire i costi per assumere un professionista caregiver. Lo stesso discorso, purtroppo, vale anche per alcuni nuclei familiari. L’idea di poter assumere in nero una badante è assolutamente da rinnegare, perché si tratterebbe di un illecito, con conseguenze devastanti.

Si può, dunque, fare affidamento sui contributi economici elargiti dallo Stato. Le misure sono numerose, come l’accompagnamento, l’Home Care Premium, le detrazioni delle spese mediche e di assistenza e la deduzione dei contributi previdenziali. Quali sono i requisiti per accedere a tali benefici e quando possono essere richiesti? Analizziamoli nel dettaglio e scopriamolo.

Per ulteriori informazioni, consulta il seguente articolo: “Badante per assistere invalidi: come ottenere dei vantaggiosi contributi“.

L’accompagnamento per pagare una badante

L’indennità di accompagnamento è una prestazione che viene riconosciuta indipendentemente dal reddito posseduto. La legge, infatti, non fissa un tetto minimo e, per tale motivo, è uno degli strumenti maggiormente utilizzati per assumere una badante.

Affinché si ottenga il riconoscimento di tale agevolazione, tuttavia, è necessario possedere specifici requisiti sanitari e dimostrare di essere non autosufficienti. In particolare, sono richiesti:

  • invalidità civile del 100%, debitamente accertata dalle Commissioni INPS;
  • impossibilità a deambulare senza l’ausilio di un’altra persona oppure a svolgere le normali attività della vita quotidiana autonomamente;
  • residenza in Italia;
  • cittadinanza italiana o europea, oppure in un Paese extraeuropeo, con regolare permesso di soggiorno in Italia.

La cifra spettante a titolo di indennità di accompagnamento, per l’anno in corso, è pari a 525,17 euro al mese ed è versata per 12 mensilità.

Leggi anche: “Permessi legge 104: è possibile richiederli se il disabile ha la badante? La buona notizia“.

Home Care Premium: un aiuto di fondamentale importanza

Un altro valido strumento di ausilio ai disabili è il programma Home Care Premium. Si tratta di un bando dell’INPS, finalizzato all’assistenza dei soggetti disabili e non autosufficienti. È un contributo economico da utilizzare per pagare le spese per una badante.

Il bando è stato sovvenzionato nuovamente dal 1° luglio 2022 al 30 giugno 2025.

È necessario sottolineare, tuttavia, che tale strumento è riservato solo ai dipendenti e ai pensionati pubblici. Per quale ragione? Sulle buste paga dei lavoratori statali c’è una trattenuta diretta, obbligatoria e aggiuntiva sulla retribuzione ordinaria; il suo scopo è proprio quello di sostenere queste misure di welfare per gli interessati.

Possono accedere al programma Home Care Premium, inoltre, sia i maggiorenni sia i minori non autosufficienti, che appartengono a tali categorie:

  • dipendenti iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali;
  • pensionati presso la Gestione dei dipendenti pubblici ed i coniugi dei pensionati pubblici;
  • parenti ed affini di primo grado, anche non conviventi;
  • uniti civilmente, a patto che siano conviventi;
  • fratelli e sorelle del titolare, se rivestono il ruolo di tutori e curatori.

Le agevolazioni dell’Home Care Premium

L’Home Care Premium da diritto a:

  • un contributo economico, consistente nel rimborso delle spese affrontate per assumere una badante;
  • servizi di assistenza, predisposti dai Comuni e da altri enti convenzionati, in seguito alla sottoscrizione di un progetto socio- assistenziale.

La cifra spettante, in realtà, varia a seconda della condizione economica del richiedente. Si distingue, inoltre, tra:

  • disabile gravissimo: si possono ottenere tra gli 850 euro e i 350 euro;
  • disabile grave: vengono erogati 300 euro, per i redditi fino a 8 mila euro, oppure nessuna somma, per i redditi da 32 mila euro;
  • disabile medio: si ottengono 200 euro, se si possiede un reddito non maggiore di 8 mila euro, mentre, a partire da redditi uguali o superiori a 24 mila euro, non si ha diritto ad alcun contributo.

In ogni caso, all’agevolazione va sempre sottratto l’ammontare dell’indennità di accompagnamento o di altre prestazioni già erogate a favore del disabile.

È possibile detrarre le spese di assistenza?

Le spese affrontate per provvedere all’assistenza e alla cura di un soggetto non autosufficiente possono essere fiscalmente detratte tramite Dichiarazione dei redditi.

L’importo non è, tuttavia, elevato. Se, infatti, il reddito annuo non è maggiore di 40 mila euro, si possono detrarre le spese fino a un massimo di 2.100 euro. Su tale cifra, la detrazione spettante è, infine, del 19%; di conseguenza, si avrà diritto a massimo 399 euro di rimborso, per ciascun anno di imposta.

La detrazione è concessa per:

  • le spese effettuate per assumere un addetto all’assistenza personale, come, una badante;
  • la retta corrisposta ad una casa di cura o di riposo;
  • i costi affrontati con una cooperativa di servizi o con un’agenzia interinale.

La deduzione fiscale dei contributi pagati alla badante

Dalla Dichiarazione dei redditi, inoltre, è possibile dedurre i contributi versati alla badante, fino ad un limite di 1.549,37 euro l’anno.

Le persone invalidi al 100% o portatrici di handicap (non per forza grave), poi, possono chiedere la deduzione delle spese mediche e di assistenza specifica. Tale agevolazione è fruibile anche quando il disabile non è fiscalmente a carico.

Le voci oggetto di deduzione sono le seguenti:

  • assistenza infermieristica e riabilitativa prestata da personale paramedico, in possesso di una qualifica professionale specialistica;
  • prestazioni erogate dal personale con qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale;
  • servizi resi dal personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo, dal personale con la qualifica di educatore professionale, dal personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale.

Infine, i soggetti disabili o i loro familiari possono usufruire della detrazione IRPEF del 19% per le seguenti spese:

  • visite mediche specialistiche;
  • acquisto di mezzi di supporto alla deambulazione;
  • compravendita di poltrone per disabili e minorati, di apparecchi correttivi e di altri aiuti specifici.
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