Ipertensione e Nervosismo, cos’hanno in comune due condizioni così diverse? Una fisica l’alta mentale, ma sono strettamente correlate.
Gli studiosi confermano sempre più spesso la relazione tra le funzioni dell’organismo e il benessere della psiche.
Ricordiamo, per citare la scoperta che potremmo definire precursore in questo ambito, che l’intestino è considerato come un “secondo cervello”. Proprio recentemente uno studio ha confermato quanto il benessere dell’apparato vada di pari passo con quello della mente.
Dunque anche l’Ipertensione arteriosa potrebbe giocare un ruolo in questo senso. Fino ad ora si pensava che stati ansiosi, di stress e di nervosismo potessero alzare la pressione, ma pare che sia vero anche il contrario. I risultati di uno studio fanno riflettere su come alcuni meccanismi possano innescarsi e autoalimentarsi, rendendo la nostra salute più o meno tangibile.
Un gruppo di scienziati della Shanghai Jiao Tong University, ha effettuato una ricerca molto importante, che va a completare altri studi inerenti la correlazione tra stati nevrotici e ipertensione. I risultati e le conclusioni a cui sono arrivati gli esperti sono stati pubblicati sulla rivista General Psychiatry. Si tratta di un lavoro molto interessante, che potrà aiutare altri ricercatori a trovare una cura più mirata e adeguata, per entrambe le condizioni.
Gli studiosi hanno analizzato i dati resi disponibili da altri studi, che avevano immagazzinato i valori della pressione sanguigna di più di 700 mila soggetti di tutta Europa. I livelli di ipertensione sono stati confrontati con gli stati emotivi dei pazienti e il team ha preso in considerazione nevroticismo, depressione e ansia.
Insieme ad altre variabili, ha potuto formare un quadro molto interessante: la pressione alta andava ad avere “significativi effetti” sul benessere emotivo. Scatenando episodi di nevroticismo e stress. Di contro sembra invece che ansia e depressione non vadano di pari passo con le condizioni della pressione sanguigna.
Secondo quanto affermato dal team di ricercatori, “la pressione sanguigna collega il cervello e il cuore” ed è possibile affermare che alcuni tratti della personalità incidano sulla salute cardiovascolare. Aver dimostrato la relazione fra pressione alta, disturbi dell’umore e rischio di malattie del cuore e della circolazione potrà permettere un approccio più mirato. Osservando meglio le condizioni di pressione sanguigna nei soggetti, i medici potranno al tempo stesso diminuire l’insorgenza di altre malattie, anche mentali. E viceversa.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)
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