La legge stabilisce un importo minimo per l’Assegno Ordinario di Invalidità? La cifra spettante può essere incrementata? Scopriamolo.
L’Assegno Ordinario di Invalidità è un sussidio erogato nei confronti di coloro a cui è stata riconosciuta una riduzione maggiore di 1/3 della capacità lavorativa.
La quota versata mensilmente, tuttavia, non è uguale per tutti e varia in base ad una serie di fattori, perché è determinata tramite il cd. sistema misto (retributivo più contributivo). Solo nell’ipotesi in cui l’interessato abbia iniziato a lavorare a partire dal 1° gennaio 1996, il calcolo segue il sistema contributivo puro.
La disciplina normativa, inoltre, impone un limite minimo che deve essere percepito, ma i beneficiari possono incrementarlo grazie all’integrazione al minimo. Vediamo, nel dettaglio, tutti i risvolti legali della questione.
Non perdere il seguente approfondimento: “Assegno ordinario di invalidità e taglio sull’importo, la trattenuta poco conosciuta“.
Per il 2022, l’ammontare minimo dell’Assegno Ordinario di Invalidità è uguale a 468,11 euro mensili, pagato per 13 mensilità, per un totale di 6.085,43 euro all’anno.
Nel caso in cui l’AOI, determinato in base alle regole dell’Assicurazione generale Obbligatoria (AGO), sia inferiore al trattamento minimo, allora deve essere integrato:
Per accedere all’integrazione al minimo sulla quota dell’Assegno Ordinario di Invalidità, tuttavia, bisogna rispettare alcune condizioni reddituali. Nello specifico:
Ai fini del rispetto di tali requisiti, vengono presi in considerazione i seguenti redditi:
Sono, invece, escluse dal computo le case di abitazione e le relative pertinenze.
Per ulteriori informazioni, consulta il seguente approfondimento: “È possibile l’integrazione al minimo dell’Assegno Ordinario di Invalidità? Sì, ma non sempre“.
L’importo minimo dell’AOI è di 468,11 euro mensili, ma può essere incrementato fino a 524,35 euro, per mezzo dell’integrazione al minimo.
A chi spetta l’Assegno Ordinario di Invalidità? Il sussidio è riconosciuto ai seguenti soggetti:
Inoltre, la legge richiede il possesso di almeno 260 contributi settimanali (cioè 5 anni), dei quali 156 (pari a 3 anni di contribuzione e assicurazione) nei 5 anni antecedenti l’inoltro della domanda.
L’erogazione dell’Assegno Ordinario di Invalidità è conciliabile con il compimento di attività lavorativa. La prestazione, tuttavia, si riduce se si raggiungono determinati livelli di reddito (da lavoro dipendente, autonomo o di impresa). Nel dettaglio:
È possibile, dunque, prestare attività lavorativa mentre si percepisce l’Assegno Ordinario di Invalidità, ma essa verrà valutata per decidere circa la sussistenza del diritto alla prestazione.
L’AOI ha una durata di 3 anni, rinnovabili per un ulteriore triennio tramite apposita domanda (da inoltrare prima della scadenza). Ovviamente, è necessario che la riduzione della capacità lavorativa permanga. Inoltre, a meno che non si tratti di una revisione, il sussidio è confermato in automatico dopo 3 riconoscimenti consecutivi.
La richiesta per l’Assegno Ordinario di Invalidità e della relativa integrazione va inviata (con il certificato medico, il cd. Modello SS3) telematicamente all’INPS. A tal fine, basta accedere al sito online dell’Ente, tramite le credenziali digitali personali, utilizzando il servizio “Prestazioni” e quello “Assegno ordinario di invalidità per persone con capacità lavorativa ridotta”.
In alternativa, si può:
Se la domanda viene accolta, la prestazione decorre a partire dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della richiesta. Infine, nel momento in cui si compie l’età pensionabile (che, attualmente, è di 67 anni), l’AOI si trasforma automaticamente in pensione di vecchiaia.
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