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Economia

Bonus 150 euro: a dicembre c’è ancora speranza per chi non l’ha ricevuto, controlla questo requisito

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Cosa bisogna fare se il Bonus 150 euro non compare nel cedolino del mese di dicembre? C’è una soluzione.

Nel mese di dicembre verrà erogato il Bonus 150 euro. Non si tratta, tuttavia, di una nuova agevolazione introdotta di recente, ma di quella prevista dal Decreto Aiuti- ter.

InformazioneOggi

L’indennità non spetta a tutti, ma solo a coloro che non l’hanno ricevuta nel mese di novembre. A causa di alcuni problemi, infatti, lo scorso mese, il sussidio non è stato accreditato a tutti i beneficiari. Il motivo di tale ritardo sta nel fatto che la categoria di destinatari è davvero molto numerosa (i dati ufficiali parlano di circa 22 milioni di persone) e, dunque, l’INPS non è riuscito ad evadere tutte le pratiche in tempo. Vediamo, quindi, chi saranno i soggetti che percepiranno il beneficio una tantum nelle prossime settimane.

Consulta anche il seguente articolo: “Bonus 150 euro, la domanda anche entro il 31 gennaio, ma solo per alcune persone“.

Bonus 150 euro: arriverà il prossimo mese?

Per verificare se il prossimo mese si riceverà il Bonus 150 euro, bisogna monitorare il proprio cedolino online, accessibile tramite il sito dell’INPS.

L’agevolazione compare sul cedolino sotto la seguente dicitura: “Ind. una tantum D.L. Aiuti ter”.

Ma cosa succede se il Bonus non dovesse comparire neanche nel cedolino di dicembre? Andrebbe perso per sempre? Il consiglio migliore è quello di rivolgersi alla sede territoriale INPS competente. Poiché si tratta di un sussidio che viene riconosciuto sulla base del reddito posseduto, è probabile che sia necessario effettuare una ricostituzione reddituale. C’è bisogno, in pratica, di un ricalcolo del reddito personale; questo accade quando intervengono variazioni e aggiornamenti non segnalati all’INPS.

Per provvedere alla ricostituzione reddituale, è sufficiente collegarsi al sito dell’INPS, tramite le credenziali digitali personali. Bisogna, poi, allegare la seguente certificazione:

  • documento di identità del richiedente;
  • tessera sanitaria;
  • Modello 730, Unico o il CU dell’interessato;
  • certificato di pensione / Obis-M o il CUD;
  • consenso privacy Reg. UE 2016/679;
  • eventuale mandato di assistenza e patrocinio.

Dopo l’invio di tutta la documentazione richiesta, nella sezione “Verifiche bonus decreto aiuti 2022”, è possibile consultare l’esito della valutazione dell’INPS ed, eventualmente, conoscere le motivazioni per le quali l’Ente ha deciso di non erogare il Bonus 150 euro disabili.

Bonus 150 euro: gli obiettivi

Il Bonus 150 euro è una prestazione una tantum prevista dal Decreto Aiuti- ter, decisa dal Governo Draghi per aiutare lavoratori, pensionati e titolari di prestazioni assistenziali, che possiedono specifici requisiti reddituali e di residenza.

In particolare, per ottenerlo bisogna aver dichiarato un reddito non superiore a 20 mila euro nel 2021.

Per quanto riguarda la categoria dei titolari di prestazioni assistenziali, poiché per avere diritto all’assegno mensile di assistenza e alla pensione di invalidità non bisogna possedere un reddito maggiore di 5.010 euro e 17.050,42 euro annui, il Bonus 150 euro spetta anche ai pensionati invalidi civili.

Infine, il pensionato deve avere una pensione con decorrenza 1° ottobre 2022 e deve risiedere il Italia.

Potrebbe interessarti anche: “Bonus 150 euro lavoratori dipendenti: un nuovo messaggio INPS precisa i redditi“.

A quali soggetti è rivolto il sussidio?

Il Bonus 150 euro spetta ai titolari di:

  • trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria;
  • pensione o assegno sociale;
  • assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti;
  • trattamenti di accompagnamento alla pensione, tra cui: APE Sociale, APE volontario, indennizzo per la cessazione di attività commerciale, assegno straordinario a carico dei Fondi di solidarietà, prestazioni di accompagnamento alla pensione, indennità mensile del contratto di espansione.

Non hanno, invece, diritto al sussidio coloro che sono titolari solo di:

  • pensioni estere o di organismi internazionali;
  • assegni e rendite facoltative, per esempio, le pensioni del Fondo di Previdenza degli Sportivi – SPORTASS o i trattamenti a carico del Fondo casalinghe e casalinghi;
  • vitalizi riconosciuti ai soggetti che hanno ricoperti incarichi presso assemblee di natura elettiva, cessati dall’incarico, titolari di rendite come INAIL o IPSEMA;
  • indennità di accompagnamento. Tuttavia, nel caso in cui al disabile spetti anche la pensione di invalidità o svolga un’attività lavorativa (che è compatibile con l’indennità), avrà diritto al Bonus 150 in qualità di titolare di pensione o lavoratore.
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