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Pensioni

Dipendenti pubblico e pensione di invalidità: le possibilità e come richiederla

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Quali le possibile opzioni per dipendente pubblico in tema di pensione di invalidità: focus su requisiti, come si richiede ed altri aspetti

Tra i tanti temi che destano interesse inerente il dipendente pubblico, vi è quello legato alla pensione di invalidità: ecco di cosa si tratta, le possibili azioni, come si richiede, requisiti ed altro ancora.

InformazioneOggi

A riconoscere vari trattamenti di invalidità per quanto concerne i dipendenti è l’ordinamento del pubblico. Rispetto a quelli privati, o rispetto a cittadini invalidi civili, circa l’ottenimento di tale trattamento occorre il possesso di taluni requisiti.

Per quanto attiene poi l’accertamento sanitario, in taluni casi vengono coinvolti diversi organismi. Così come, rispetto al modo di calcolare l’ammontare del trattamento, questi non sempre sono come nel caso di quelle ordinarie.

Di seguito dunque un focus per quanto attiene la pensione di invalidità in ottica dipendente pubblico, e dunque quella di inabilità assoluta e permanente alla mansione. E ancora, quella di inabilità assolta e permanente a proficuo lavoro e quella assoluta e permanente ad ogni attività di lavoro.

Un aspetto lampante è quello che si lega al fatto che il dipendente pubblico non può far richiesta dell’assegno ordinario di invalidità. Consentito invece a quelli del privato. Altre forte di trattamento di pensione si possono chiedere, da parte dei lavoratori invalidi e dipendente pubblici, con iscrizione a Cassa Stato. Così come alle ex Casse di previdenza del tesoro. È il caso di Cpdel, Cps, Cpi, Cpug.

Dipendente pubblico invalido civile: tempistiche pensione

Tanti gli elementi che destano attenzione quando si affrontano temi come quello in oggetto. È il caso ad esempio della domanda di invalidità civile, che come spiegato per INPS diventa più semplice per una categoria: qui i dettagli.

Tornando al punto, anzitutto un primo interrogativo di eventuali soggetti interessati potrebbe riguardo la tempistica circa cui un invalido civile dipendente pubblico accede al pensionamento.

Tale possibilità, a seconda dei vari tipi di pensione di invalidità per dipendente pubblico, varia a venti, quindici oppure cinque anni di contribuzione. Un fattore rilevante in tal senso si lega al grado di validità cui vi è stato riconoscimento.

È bene approfondir la questione dal punto di vista del grado di invalidità e requisiti contributivi, così come altre info.

Dunque, si prevede secondo tali voci: tipo di pensione, grado di invalidità, fonte normativa, requisiti contributivi (prestazione concessa al di là dell’età), possibilità di rioccupazione dopo la pensione e benefici contributivi.

Proseguendo con tale schema:

  • Pensione inabilità assoluta e permanente alla mansione svolta: fonte – articolo 42 Dpr 1092/1973; grado di invalidità – parziale, accettata da ASL; requisiti contributivi – quindici anni, venti invece nel caso di iscrizione a Cassa Enti Locali e Sanità; possibilità rioccupazione dopo pensione – Sì; benefici contributivi – No.
  • Pensione inabilità assoluta e permanente a proficuo lavoro: fonte – Art. 42, Dpr 1092/1973; grado – parziale, accettata da ASL; requisiti contributivi – quindici anni; rioccupazione dopo pensione – Sì; benefici contributivi – No.
  • Pensione inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività lavorativa: fonte – art.2, comma12, legge335/1995 e art.1 legge 224/1984; grado invalidità – totale; requisiti contributivi – cinque anni di cui quantomeno tre nell’ultimo quinquennio; possibilità rioccupazione dopo pensione – No; benefici contributivi – Sì, (legge 222/1984).

Pensione abilità assoluta e permanente alla mansione: come si chiede, accertamento sanitario e domanda

Tale tipo di pensione per dipendente pubblico può richiederla il lavoratore che perde uno tra i requisiti di tipo fisico o psichico centrale per svolgere un determinato incarico. Sarà dato l’accesso a questa soltanto qualora non fosse possibile adibire il soggetto ad attività equivalenti la sua qualifica.

Quali requisiti servono per l’accesso? Anzitutto occorre sia riconosciuta, dal medico legale Commissione medica ASL, l’inidoneità permanente a svolgere la propria mansione. Poi quantomeno quindici anni di sevizio, (quattordici anni, undici mesi e sedici giorni per quanto concerne i dipendenti dello Stato (articolo 42 Dpr 1092/1973).

Quantomeno vent’anni di servizio (diciannove anni, undici mesi e sedici giorni) per quanto concerne dipendenti di enti locali e Sanità, (articolo 7, comma 1 lettera b) legge 379/1995).

La risoluzione del rapporto lavorativo per dispensa dal servizio riguardo l’inabilità.

Occorrerà anzitutto fare la visita svolta dalla commissione medica ASL, e la richiesta per l’accertamento sanitario può esser fatta dal soggetto stesso. Così come potrà essere l’ente presso cui si lavora, o ancora il datore, ad occuparsene.

Sarà la commissione medica ASL a fare la visita e a dare il proprio parere (art.13 legge 274/1991) col riconoscimento dell’inidoneità alla mansione svolta sul verbale di invalidità.

Tale verbale occorre presentarlo all’Ente/datore presso cui si lavora. Saranno fatte anzitutto le verifiche in metto alla possibilità di impegno in mansioni diverse tuttavia equivalenti rispetto alla qualifica del soggetto. Nel caso di impossibilità aspetto alla ricollocazione, potrebbe guadare posizioni funzionali inferiori. Qualora ciò fosse, in caso di assenza del consenso del soggetto, ad intervenire sarebbe la risoluzione del rapporto lavorativo, il quale si configurerebbe quale dispensa dal servizio per inabilità.

Ciò avvenuto, occorrerà la presentazione della richiesta della pensione per inabilità legata alla mansione. Una richiesta da presentare tanto all’INPS ex Inpdap quanto al datore lavorativo.

Pensione invalidità, inabilità assoluta e permanente a proficuo lavoro, requisiti e calcoli importi

Tale tipo di pensione invalidità è analoga rispetto a quella alla mansione. Per quanto concerne i requisiti dal punto di vista sanitario e contributivo, a seguire.

Occorre vi sia il riconoscimento medico legale da Commissione ASL dove vi sia risultanza dell’inidoneità a svolgere permanentemente l’attività di lavoro. Quantomeno quindici anni di servizio (quattordici anni, undici mesi e sedici giorni), tanto per dipendente dello Stato quanto quello di Enti locali o Sanità. E quantomeno quindici anni di servizio, (dodici effettivi), per quanto concerne il personal comparto difesa, sicurezza, soccorso pubblico.

E poi la risoluzione del rapporto lavorativo in merito a dispensa dal servizio per quanto attinente inabilità permanente e proficuo lavoro. (Articolo 7 legge 379/1995. E articolo 42 Dpr 1092/1973.

In merito all’accertamento sanitario, la procedura è la medesima inerente quella di inabilità alla mansione. Tuttavia, in tale casistica ASL andrà a riconoscere l’inidoneità al proficuo lavoro. I soggetti interessati sarebbero sarebbero sin da subito dispensati dal sevizio. E vi è possibilità di presentazione della richiesta di pensione inerente a INPS ex Inpdap e datore.

Per quanto concerne gli importi di tale tipo di pensione invalidità dipendente pubblico, i calcoli per ambedue sopra descritte seguono i medesimi criteri circa quella ordinaria.

La determinazione delle prestazioni avviene a seconda del servizio che un soggetto quando vi è la cessazione. Circa la decorrenza, questa è tale a partire dal giorno che segue la dispensa dal servizio.

Occorre tener presente che non vi è diritto alla prestazione qualora l’invalidità vi fosse in seguito alla cessazione del rapporto lavorativo.

Pensione invalidità dipendente pubblico: inabilità permanente a qualsiasi attività lavorativa

L’estensione della pensione di inabilità (lavoratori privati) ha guardato quelli del pubblico sin dal 01.01.1992, articolo 2 comma 12 legge 335/1995.

Tale tipo di trattamento, rispetto ai precedenti, si lega ad una inabilità dalla maggior gravità. Al fine dell’ottenimento occorre la maturazione di quantomeno cinque anni di contributi, tre di questi nell’ultimo quinquennio prima della decorrenza della prestazione da pensione. (Circolare Inpdap 57/1997).

In tale casistica sarà il soggetto a farne richiesta, allegando alla domanda (da inviare all’ente presso cui si lavora) il certificato medico che attesta il podio stato di inabilità assoluta e permanente, per quanto concerne lo svolgimento di qualsiasi attività da lavoro.

In merito alla procedura, l’ente in questione va a disporre l’accertamento sanitario commissione medica negli ospedali militari di verifica. Qualora si trattasse di casistiche particolarmente gravi dal punto di vista della condizione di salute, va a disporre la visita domiciliare. Dopo la ricezione del verbale attestante lo stato di inabilità assoluta, va a provvedere alla risoluzione del apposto lavorativo. Con l’INPS ex Inpdap che si occupa della liquidazione del trattamento.

Riguardo i calcoli importo del trattamento, rispetto ai due casi sopra descritti, ciò avviene asconda dell’anzianità contributiva cui vi è stata maturazione. Vi è il riconoscimento tuttavia di una maggiorazione virtuale, la quale va a determinare l’aspetto legato ad assegni maggiori.

Dunque la contribuzione vede l’incremento virtuale fra l’età alla fine del sevizio e il compimento dell’età da pensione di vecchia per coloro che si trovano nel sistema retributivo. O ancora, sino a quando si compiono sessant’anni per chi è nel misto e contributivo, entro un massimo di quarant’anni di contributi.

Questi alcuni dettagli. Ad ogni modo è bene ed opportuno approfondire per saperne maggiormente e chiarire eventualmente dubbi. Anche presso competenti ed esperti in merito.

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