Purtroppo per una serie di eventi e speculazioni il Pellet costa il doppio dell’anno scorso. Ma abbiamo delle alternative.
Chi ha scelto, gli anni scorsi o quest’anno, una stufa a Pellet sicuramente spenderà di meno di chi ha la classica caldaia a gas. Ma ci sono alternative ancora più convenienti.
L’inverno si è già fatto sentire, e non aiuta questo momento storico di crisi economica ed energetica. I riscaldamenti sono già accesi in tutta Italia e purtroppo chi abita nelle Regioni più a nord spenderà molto di più.
La stufa a Pellet è ancora una scelta vantaggiosa, anche se purtroppo si sono registrati aumenti smisurati anche su questo tipo di combustibile. Non parliamo poi delle truffe, che già dall’estate scorsa hanno purtroppo fatto molte vittime.
Fortunatamente viviamo in un’epoca in cui sì, ci sono tanti problemi, ma anche altrettante soluzioni. Oggi illustriamo alcune alternative più economiche al Pellet, che probabilmente non tutti conoscono, ma che funzionano bene.
Alcune stufe a Pellet possono bruciare anche altri combustibili. Ovviamente, prima di caricarle con altri materiale è opportuno controllare bene, o chiamare la ditta che ce l’ha installata. Se la stufa non fosse predisposta non è necessario cambiarla, perché si possono apportare delle modifiche. Naturalmente sempre meglio affidarsi a dei professionisti per un motivo di sicurezza.
Una volta che abbiamo una stufa che può bruciare diversi tipi di materiali, non abbiamo che ampia scelta. Infatti ne esistono molti oltre al classico Pellet di Legna. Un primo suggerimento è quello di orientarsi verso altre biomasse, come il Pellet di Canapa: qui in Italia è poco conosciuto ma in America è molto utilizzato e, ovviamente, è anche economico. Ciò grazie al fatto che viene prodotto con gli scarti dei gambi della Canapa, una pianta che ricresce molto velocemente.
Abbiamo poi a disposizione, proprio nel nostro Paese, anche il Nocciolino d’Olivo. Ora poi è proprio stagione di raccolta e dunque possiamo sfruttare i prezzi vantaggiosi. Il Nocciolino brucia bene e offre molto calore, l’unica differenza è che invece di essere della classica forma a cilindretti si presenta più come un materiale granulare.
Tra Nocciolino d’Olivo o di Sansa c’è una leggera differenza: nel secondo caso si produce con appunto i noccioli delle olive o tramite gli scarti della frutta a guscio, ma il denominatore comune è sempre quello, ovvero il prezzo più basso.
Infine, segnaliamo anche un’interessante alternativa, ovvero la Vinaccia. Parliamo del combustibile ricavato dai “raspi” dei grappoli di uva, che offre alte performance energetiche e convenienza. Infatti anch’esso è un prodotto di scarto, ecco perché viene proposto a prezzi inferiori ad altri combustibili. Forse l’unico “neo” della Vinaccia p il suo odore, ma per qualcuno potrebbe anche risultare piacevole.
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