Ai lavoratori che possiedono una ridotta attitudine al lavoro è riconosciuta una rendita INAIL. Ha scadenza?
La rendita INAIL, detta anche indennità di danno biologico, è un sussidio economico erogato a favore dei lavoratori che hanno subito un infortunio o una malattia professionale, dalla quale è scaturita un’inabilità permanente.
La misura consiste in una quota mensile (non soggetta a tassazione IRPEF), che viene versata a partire dal giorno seguente a quello in cui c’è stata la guarigione clinica.
Ma la rendita INAIL ha una scadenza? Cosa deve fare il titolare? Analizziamo, nel dettaglio, la normativa.
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Un nostro gentile Lettore ha inviato la seguente domanda:
“Salve, chi possiede una rendita INAIL per inabilità permanente, dopo 10 anni, cosa deve fare? Può confermarla oppure il sussidio termina? Grazie mille“.
Per ottenere la rendita INAIL, è necessario possedere i seguenti requisiti:
In relazione, invece, alla durata, trascorsi 10 anni, se si possiedono ancora danni di entità compresa tra il 6% ed il 15%, si ha diritto ad un indennizzo in capitale, versato in un’unica soluzione.
La rendita INAIL è, dunque, a vita, a condizione che:
L’iter burocratico per accertare l’aggravamento può iniziare solo a richiesta dell’interessato. In caso di accoglimento della domanda, ci sarà l’adeguamento del capitale in precedenza corrisposto. Attenzione, però, perché non sarà più possibile presentare nuove domande di adeguamento dell’indennizzo in capitale; la legge, infatti, prevede che “la revisione dell’indennizzo in capitale, per aggravamento della menomazione, può avvenire una sola volta”.
È bene precisare, tuttavia, che tale previsione, però, non vieta all’interessato di presentare nuove domande di aggravamento del grado di menomazione, per ottenere la costituzione della rendita.
Se dovesse esserci un nuovo infortunio, verrà versata un’unica rendita o indennizzo in capitale, che terrà conto del grado totale della menomazione, con decurtazione dell’indennizzo in capitale già pagato.
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L’INAIL può fissare anche visite medico- legali di revisione del danno permanente, nei confronti dei percettori di una rendita, corrisposta a causa di un infortunio sul lavoro. La visita può concludersi con la conferma, l’aumento o la diminuzione del grado di menomazione dell’integrità psico-fisica.
Tale revisione, tuttavia, può avvenire non oltre 10 anni dalla data di decorrenza della rendita e per un numero massimo di 6 volte. Nello specifico, la pima visita dopo un anno dall’infortunio e almeno 6 mesi dalla data di decorrenza della rendita; la seconda, terza e quarta non prima di un anno dalla precedente e la quinta e sesta volta, al settennio e al decennio dalla data di decorrenza della rendita.
L’indennizzo della rendita dipende dalla percentuale di menomazione, riscontrata sulla base delle tabelle dei coefficienti di capitalizzazione. In particolare:
Il danno patrimoniale è calcolato sulla base:
Tali elementi, infine, sono moltiplicati tra di loro. Di conseguenza, il calcolo è il seguente:
Rendita danno patrimoniale = Retribuzione x Coefficiente x Grado di invalidità.
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