Cosa si intende per parenti e affini, in relazione alla fruizione della agevolazioni previste dalla Legge 104? Scopriamolo.
La Legge 104 stabilisce che solo alcuni soggetti hanno diritto ai benefici, in ordine prioritario. Per tale motivo, è necessario capire quali sono i corretti gradi di parentela ed affinità.
Uno degli elementi più problematici della Legge 104, infatti, è proprio quello relativo alla definizione di parenti e affini, cioè dei familiari caregivers che possono fruire delle agevolazioni.
La vicenda è di particolare importanza per i permessi retribuiti, specialmente laddove la normativa fa genericamente riferimento ad affini e parenti di secondo e terzo grado. È bene specificare, dunque, che non sempre, dal punto di vista giuridico, il grado di parentela coincide con quello comune. Ad esempio, un cugino di primo grado non è un parente di primo grado. Analizziamo, dunque, la vicenda nel dettaglio.
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Chi sono i parenti caregivers che possono richiedere i permessi retribuiti per assistere un disabile grave, ai sensi della Legge 104?
Nello specifico:
Se l’individuazione del genitore, del coniuge, partner o convivente di fatto non presenta difficoltà, lo stesso non può dirsi per i parenti e gli affini entro il secondo e il terzo grado.
L’art. 74 del Codice civile stabilisce che la parentela è “il vincolo esistente tra persone che discendono da uno stesso stipite”, cioè un antenato comune.
La parentela può aversi in due modi:
La Legge 104, poi, fa riferimento anche all’affinità. Essa è, ai sensi dell’art. 78 del Codice civile, “il vincolo tra un coniuge e i parenti dell’altro coniuge”, ad esempio, tra suoceri o cognati. La normativa sottolinea che ciascuno è affine dell’altro coniuge nella stessa linea (retta o collaterale) e nello stesso grado (primo, secondo, terzo) in cui è parente di uno dei coniugi.
Cosa significa? Ad esempio, la suocera e il genero sono affini in linea retta e di primo grado, perché, in seguito al matrimonio, si crea il vincolo di affinità tra il genero e i parenti della moglie.
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La semplice definizione di parenti ed affini, tuttavia, non è sufficiente. Per la corretta fruizione della agevolazioni della Legge 104, infatti, bisogna individuare il grado, cioè l’entità di vicinanza sussistente tra i soggetti che hanno un legame.
I parenti che hanno un grado più basso (cioè il primo) sono quelli che hanno un vincolo più stretto. Per la legge, il vincolo reale di parentela scompare a partire dal sesto grado.
L’art. 76 del Codice civile sancisce anche che:
Degli esempi possono aiutare a comprendere tale meccanismo. Tra un nonno e un nipote la parentela è in linea retta di secondo grado. Per quale motivo? Perché si devono conteggiare tutti i parenti che ci sono tra di essi. In totale, sono 3: nonno, padre e figlio. Se si esclude il capostipite, ne rimangono due (quindi si tratta di parentela di secondo grado).
Zio e nipote, invece, sono legati da una parentela in linea collaterale di terzo grado. Si risale, infatti, dal nipote all’antenato comune (cioè il nonno) e poi si scende verso il figlio (cioè lo zio). Nel complesso, ci sono 4 gradi, dai quali si deve eliminare il capostipite.
Sia per la parentela sia per l’affinità, ci sono 3 distinti gradi.
I parenti di primo grado sono:
I parenti di secondo grado sono:
I parenti di terzo grado sono:
Gli affini di primo grado sono:
Gli affini di secondo grado sono:
Gli affini di terzo grado sono:
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