Cosa c’è da sapere sulle pensioni 2023, tra importi, cosa cambia, requisiti e altri aspetti in merito: ecco i dettagli
Il tema della pensione desta sempre grande interesse, dal momento che si tratta di una questione importante e rilevante per tutti, ecco perché approfondire le pensioni 2023, come saranno e quali novità, importi, cosa cambia e altri dettagli.
Un aspetto nuovo, come i più attenti sapranno, rispetto alla questione previdenziale, rigida Quota 103, una misurare che sostituisce Quota 102, accessibili solo per coloro che hanno visto la maturazione dei requisiti entro la data del 31.12.2022 sino a tutto il 2023.
L’accesso al pensionamento con tale misura è consentito a sessantadue anni e quarantuno di contributi, tanto per uomini quanto per le donne. Si tratta di quello che dovrebbe rappresentare il primo step, circa la volontà della Lega, in direzione Quota 41 per tutti. A cui si dovrebbe arrivare a partire dal 2024 o prima che giunga termine tale legislatura.
Vi è stata al contempo la proroga per Opzione Donna e Ape Sociale, sino al 31.12.23, e in tal senso rispetto alla prima vanno approfonditi i cambiamenti
Nel 2023 vi sarà modo di accedere al pensionamento a sessantasette anni di età anagrafica e venti di contribuiti. Si potrà aver accesso a Quota 41 circa i lavoratori precoci, e alla pensione per lavori usuranti.
Conferme pur per quanto concerne le opzioni per lavoratori e lavoratrici con versamento di contributi esclusivamente sin dal 01.01.1996: pensione di vecchiaia, e anticipata, contributiva.
Per quanto concerne il tema in pensione nel 2023 e relativi requisiti, ecco alcuni dettagli in merito.
Pensione di vecchiaia, con sessantasette anni d’età e venti di contributi, qualora versati tutti dal 1996, l’assegno maturato dovrà essere di 1,5 volte quello sociale. Quota 103, con sessantadue anni d’età e quarantuno di contribuzione.
Quota 102, con sessantaquattro anni d’età e trentotto di contribuzione, per i soggetti che vanno a maturare e rispettano i requisiti entro il 31.12.22. Opzione Donna, con cinquantotto anni d’età circa le lavoratrici dipendenti e cinquantanove in merito alle autonome, con trentacinque circa i contributi.
Circa Ape Sociale, sessantatré anni e trenta di contributi, persone disoccupate, caregiver e persone con invalidità al settantaquattro per cento. Trentasei anni di contributi, lavori gravosi, tranne quelli edili cui ne servono trentadue.
Quota 41 precoci, quarantuno anno di contribuzione, tra i quali uno con versamento prima dei diciannove anni, nel caso di appartenenza a categorie dell’APE Sociale. In merito alle pensioni per lavori usuranti, da minimo sessantuno anni e sette mesi, con trentacinque anni di contribuzione, per specifiche categorie di lavoratori.
Sono settantuno anni e quantomeno cinque di contributi, qualora versati per intero dal 1996, i requisiti in merito alla pensione di vecchiaia contributiva, mentre sono sessantaquattro anni e venti di contributi, qualora versati per intero dal 1996, quelli inerenti la pensione anticipata contributiva.
Per quanto concerne l’Isopensione, in pensione sette anni prima della maturazione dei requisiti circa quella da vecchiaia, in merito ai dipendenti delle grandi aziende, ed in pensione cinque anni prima, con l’assegno ponte di cui si occupa l’azienda circa il contratto di espansione.
Dunque l’aspetto innovativo inerente le pensioni 2023 riguarda Quota 103, misura introdotta mediante cui si potrà accedere al pensionamento con sessantadue anni e quarantuno di contributi.
La misura che si lega alla legge di bilancio, entrerà in vigore sin dal 01.01.23, mentre invece Quota 102 uscirà di scena.A poterne beneficiare nel 2023, soltanto chi avrà maturato i requisiti entro il 31.12.22
Per quanto concerne gli importi, facendo un esempio per ipotesi di una retribuzione pari a 28 mila euro lordi annui, impiegando il sistema misto per calcolare l’assegno, gli importi lordi annui circa le pensioni con Quota 103 si agirebbero poco al di sotto dei 20 mila euro.
Su per giù 1200 euro netti mensili.
Nel caso di retribuzioni maggiori oppure minori, saliranno o caleranno gli importi. Nelle opzioni previdenziali disponibili, vi saranno tanto Ape Sociale quanto Opzione Donna.
Nel primo caso non vi sono state perplessità circa la conferma dei requisiti, che restano gi stessi. Ovverosia sessantatré anni d’età anagrafica e da trenta a trentasei di contribuzione per coloro che appartengono a talune categorie. Quali cioè: disoccupato, caregiver quantomeno da sei mesi, invalido civile a partire dal settantaquattro per cento. E ancora, lavoratore impiegato in mansioni gravose.
Diverse la questione in merito ad Opzione Donna, oggetto di novità, con il requisito legato al numero dei figli, il quale però potrebbe essere rimosso, lasciando gli altri criteri. Non è al momento chiaro se tornerà ad essere come già era o vi saranno comunque apportati dei cambiamenti.
Spiega al riguardo TheWam.net che sarebbero tornati i vecchi criteri quantomeno per sei – otto mesi. E dunque servirebbero trentacinque anni di contributi e cinquantotto anni di età per lavoratrice dipendente, mentre sarebbero cinquantanove gli anni d’età in merito alle autonome.
Da parte del neo Esecutivo si è pensato ad alcuni cambiamenti, come nel caso dell’accesso soltanto per le categorie fragili, caregiver e disoccupate. Una sorta di Ape Sociale al femminile, si legge. E ciò avrebbe portato ad una rilevante riduzione del numero di beneficiarie. Al momento ad ogni modo non vi è ancora una scelta definitiva, occorrerà aspettare ed attendere novità ufficiali.
Un alto aspetto di cui si è sentito parlare in merito ad Opzione Donna, riguarda il quoziente figli. Sostanzialmente un’accesso alla misura a 58 anni a donne con due o un numero maggiore di figli. Oppure a 59, nel caso di un figlio, a sessanta in assenza di figli. Anche in tal caso, come sopra, il cambiamento non vi sarebbe, ma è bene aspettare notizie ufficiali.
Non vi sarebbero cambiamenti in merito al ricalcolo assegno col contributivo puro. Un elemento penalizzante per chi vi accederà. Per esempio, nel caso di un soggetto cinquantottenne con trenta cinque di contributi, in presenza di una retribuzione al lordo di 28 mila euro, si otterrebbero all’incirca ottocento euro di netto mensili come pensione.
L’accesso alla pensione nel 2023 si avrà con sessantasette anni e venti di contributi. Per coloro che accelerano a tale opzione con anzianità contributiva versata soltanto dal 1996 a seguire, occorre la maturazione di un assegno il cui importi sia pari a 1,5 quello dell’assegno sociale. E dunque 702,15 euro (2022) 753,40 (2023).
Presente anche la pensione di vecchiaia contributiva, a cui si ha accesso a settantuno anni, con quantomeno cinque di contributi dal 1996 a seguire. Pur soltanto un mese di contributi oggetto di maturazione prima di tale data non ne consentirà l’accesso.
Per quanto concerne il lavoratore precoce, dunque chi ha versato un anno di contributi prima del compimento dei diciannove anni e che appartiene alle categorie Ape Sociale come funziona? L’accesso, al di là dell’età, è con quarantuno anni di contribuzione.
Semaforo verde anche in merito a quella per lavori usuranti, che proseguirà a seguire il sistema delle quote. Per accedere, sin da sessantuno anni e sette mesi (età), trentacinque (contribuiti). Quota 97,6.
Al contempo, conferme pure in merito all’isopensione, che riguarda il lavoratore dipendente di grandi aziende con un numero maggiore di quindici occupati, il quale entro sette anni maturerà i requisiti inerenti quella di vecchiaia.
Idem circa il contratto di espansione, in sostegno dell’azienda che punta alla riorganizzazione del proprio personale. Si prevede l’esodo anticipato sino cinque anni prima del lavoratore con assegno ponte di competenza del datore.
Questi, alcuni dettagli al riguardo. Ad ogni modo è opportuno informarsi ed approfondire presso esperti per saperne maggiormente.
Fare la spesa sarà più conveniente con il trucchetto che vi sveliamo, utile per accedere…
Anche i disoccupati che svolgono lavori occasionali hanno diritto all'indennità NASpI, ma devono rispettare precisi…
Ci sono tantissimi benefici per le persone più anziane, che spesso necessitano di maggiori tutele.…
Per non ricevere penalizzazioni sull'assegno pensionistico è fondamentale scegliere accuratamente la tipologia di trattamento. Nel…
Chi affitta in nero un immobile rischia sanzioni molto severe in caso di controlli fiscali.…
L'Agenzia delle Entrate ha avviato una nuova campagna di controlli grazie a un nuovo algoritmo.…