È possibile presentare l’adeguamento del Bonus disagio fisico e, dunque, ottenere una somma aggiuntiva sull’importo totale.
Nel caso di una variazione delle apparecchiature salvavita di cui si fruisce, si può richiedere l’adeguamento del Bonus disagio fisico.
Si tratta di un’agevolazione destinata alla riduzione della spesa per la fornitura di energia elettrica, da parte di nuclei familiari in cui c’è un componente affetto da grave disabilità e che, dunque, utilizza apparecchiature elettromedicali.
Poiché è un sussidio in vigore dal 2012, molti percettori possono usufruire di una maggiorazione sull’importo, anche in seguito ad un eventuale rinnovo delle apparecchiature salvavita usate. Vediamo, dunque, in che modo richiedere l’adeguamento del Bonus disagio fisico.
Per tutte le informazioni aggiuntive, consulta il seguente articolo: “Bonus bollette per disagio fisico, che cos’è e come funziona“.
Il Bonus disagio fisico è corrisposto su richiesta, tramite presentazione di un apposito modulo di domanda.
Per le richieste inviate molto tempo fa o per le quali sono variate le condizioni, spetta l’adeguamento del Bonus.
Se la richiesta risale al 2012 e si percepisce il sussidio, dunque, è necessario effettuare una simulazione, attraverso l’applicazione offerta da SGAte. In tal modo, si può controllare se si ha diritto ad una maggiorazione. In quest’ultimo caso, basta inviare domanda di variazione, utilizzando la nuova modulistica (Modulo B e allegati) e selezionare la casella “Variazione apparecchiature”. La variazione decorre dalla data di invio della richiesta.
Tale procedura è utilizzata anche per l’adeguamento nell’ipotesi in cui bisogna ricorrere a nuovi macchinari elettromedicali salvavita, oppure se si devono usare quelli posseduti per un numero superiore di ore giornaliere.
Hanno diritto al beneficio economico i soggetti affetti da gravi condizioni di salute, costretti ad utilizzare apparecchiature elettromedicali per sopravvivere. L’elenco di tali macchinati è contenuto nel Decreto del Ministero della Salute del 13 gennaio 2012.
Per ricevere l’erogazione, bisogna presentare idonea richiesta presso il proprio Comune di appartenenza o i CAF abilitati. Bisogna, inoltre, allegare anche la seguente documentazione:
Per dimostrare il consumo di energia elettrica, inoltre, sono indispensabili i seguenti dati, facilmente reperibili sulla bolletta o nel contratto:
Non sono, invece, indispensabili la certificazione medica e l’ISEE, perché la concessione del sussidio prescinde dal reddito posseduto.
Non perdere il seguente approfondimento: “Bonus bollette con disagio fisico, la lista delle apparecchiature elettromedicali ammesse“.
Come viene calcolato l’adeguamento del Bonus disagio fisico? Si somma il Bonus ordinario (CCE) al Bonus straordinario (la cd. compensazione integrativa temporanea, CCI). L’importo finale dipende dalle fasce di extraconsumo rispetto ad un utente tipo.
Quanto tempo è necessario per il riconoscimento della maggiorazione sul Bonus disagio fisico? In seguito all’approvazione dell’adeguamento, in bolletta compare una specifica comunicazione. In particolare, nella sezione “Totale servizi di rete – quota fissa”, sono indicati sia la validità della procedura di adeguamento sia il dettaglio della cifra.
È possibile verificare le informazioni relative alla richiesta:
Affinché la richiesta di Bonus per disagio fisico venga accolta, deve superare tutti gli specifici controlli, da parte del Comune e di SGAte. Soltanto alla fine di queste verifiche, se la domanda rispetta tutti i presupposti stabiliti, si ottiene il sussidio in bolletta.
Se le apparecchiature elettromedicali salvavita non sono più in uso, bisogna avvertire tempestivamente il fornitore di energia elettrica; la cessazione dell’utilizzo dei macchinari, infatti, comporta anche la cessazione dell’agevolazione economica. Qualora non si proceda a tale comunicazione, si è tenuti a restituire gli importi ingiustamente percepiti.
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