Le funzioni di intelligenza artificiale stanno diventando capaci di generare contenuti originali basandosi semplicemente su richieste vocali da parte dell’utente. Accade anche in Amazon.
L’alternativa offerta dalla più conosciuta società di e-commerce è quella di sfruttare Echo Show di Amazon per sviluppare storie originali.
Si tratta di strumenti per generare immagini utilizzando soltanto comandi vocali. Una tecnologia che ben si adatta al vasto pubblico e soprattutto ai bambini: il target di destinazione sono infatti i piccoli dai quattro agli otto anni.
Una realtà che avvicina i nuovi media a una grande opportunità per apprendere e per altri invece a una distopia. Un presente dove già i bambini sono costantemente esposti a stimoli visivi e interazioni tramite uno schermo; accadeva già con la televisione ma adesso la tecnologia e soprattutto l’indifferenza del consenso permette di averli sempre sottomano.
Sono i nuovi baby sitter digitali che accompagnano i bambini e cui Amazon punta per ottenere la diffusione del nuovo stile di vita. La garanzia in questo senso è la qualità della funzione che tramite Alexa può portare facilmente, secondo le intenzioni, allo sviluppo della creatività attraverso interazioni intelligenti uomo – macchina.
Pronunciando la frase “Alexa, crea una storia”, un bambino può ora creare e salvare un racconto originale lungo fino a 10 righe, completo di immagini bidimensionali e musiche. La natura della storia è dettata dagli input verbali del bambino, in grado di diventare tema scenico, personaggi e caratteristiche fisiche ed emotive degli stessi. Ogni storia può essere salvata o essere modificata per produrre nuovi risultati.
La funzione è diventata disponibile il 29 novembre e richiede “il consenso verificabile dei genitori”, prima che il bambino possa accedervi.
L’informazione legata alle abitudini di consumo e agli stili di vita è un elemento essenziale per conoscere le tendenze presenti e future. Nella stessa ottica a ottobre Amazon ha concluso l’acquisizione di iRobot per un valore di circa 1,7 miliardi; l’azienda produce aspirapolvere autonomi che possono pulire secondo la programmazione impostata conosciuti come roomba.
Anche qui l’assistente vocale Alexa permette di gestire l’elettrodomestico. Il primo dei tanti che la società di e-commerce spera di inserire nelle case dei consumatori. Il dispositivo Roomba consente agli utenti di mappare l’intera casa, memorizzarla e pianificare le pulizie anche da remoto.
Gli apparecchi di Amazon saranno sempre più utili a creare un ecosistema in grado di supportarsi e interagire sia con l’utente, che tra gli stessi dispositivi. Al momento la risposta degli acquirenti rimane abbastanza limitata entro una nicchia di mercato. Le incertezze attuali riguardano privacy e copyright.
La creazione di contenuti con l’IA è ancora piena di incertezze. Benefici ma anche svantaggi possono essere molteplici dal punto di vista dei diritti d’autore. Oltre questo c’è la questione dell’automazione, l’intelligenza artificiale potrebbe sostituire alcuni compiti di apprendimento con qualche dubbio sugli effetti a lungo termine.
Ciò che Amazon rischia è riformulare la nozione stessa di creatività, a partire dai soggetti più malleabili; gli strumenti di intelligenza artificiale come questo possono diventare rampe di lancio o stampelle che eviteranno lo studio dei processi alla base delle Arti, si pensi al disegno, alla scrittura o anche alla musica.
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