È polemica sulla “qualità” del sangue dei vaccinati contro il Covid: c’è chi ritiene sia “pericoloso” per le trasfusioni.
Un intervento urgente per salvare un bambino, il rifiuto da parte dei genitori di provvedere alle trasfusioni e la decisione del Tribunale.
Sta accadendo in Nuova Zelanda ma potrebbe succedere anche in Italia. La questione dei vaccini anticovid, dei no-vax e dei pro-vax a tutti i costi non è risolta, anzi. Più passa il tempo e più vengono a galla dubbi, rabbia e incertezze.
Non c’è linearità nella gestione della malattia e delle vaccinazioni, ogni Paese adotta le sue politiche, spesso molto differenti tra loro. Le informazioni che circolano in merito alla “bontà” dei vaccini contro il Covid sono contrapposte e certezze non ve ne sono, nemmeno da parte delle comunità scientifiche.
Oggi un nuovo caso sta scuotendo l’opinione pubblica e ci fa capire che il dibattito è tutt’altro che spento.
In Nuova Zelanda c’è stata una lotta al Covid molto dura e il Paese è uno di quelli che ha adottato le restrizioni più repressive. Da quando è iniziata la pandemia, abbiamo assistito a pericolosi intrecci tra scienza, politica e diritti umani. In nome della salvaguardia della salute pubblica molti Paesi hanno permesso che si scavalcassero i diritti alle libertà individuali. Non stupisce, dunque, che alcune persone associno una terapia medica ad un sopruso.
Indipendentemente dalla “bontà” dei vaccini, sui quali comunque alcuni dubbi circa l’utilità rimangono, le persone ormai non possono più scegliere come curarsi. Sta accadendo anche a una famiglia in Nuova Zelanda, e potrebbe stare succedendo in ogni parte del mondo.
Una coppia di genitori ha messo in dubbio la “sicurezza” del sangue da trasfondere al loro figlio di appena 4 mesi, malato gravemente al cuore. Le Autorità Sanitarie hanno respinto la causa intentata dalla coppia, che non voleva venisse usato sangue di persone vaccinate.
Il New Zealand Blood Service ha dichiarato che non esiste differenza tra il sangue che arriva dai vaccinati e da non vaccinati e che non ci sono rischi che le proteine spike del siero a tecnologia a mRNA passino nel sangue. È anche vero, però, come si legge nel sito dell’AIFA, che sono ancora in corso studi circa gli effetti collaterali dei sieri anticovid, e che i dati non sono ancora completamente aggiornati.
Ad esempio, ecco cosa viene riportato sul sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco. “tuttavia, il vaccino può essere associato a casi molto rari di trombi in presenza di trombocitopenia, cioè bassi livelli di piastrine (elementi del sangue che favoriscono la coagulazione) con o senza sanguinamento, inclusi rari casi di trombi nei vasi che drenano il sangue dal cervello (trombosi cerebrale dei seni venosi CVST).”
Dunque avere dei dubbi è normale, e avere paura che una trasfusione possa causare danni alla salute è altrettanto normale. Non per le Autorità, però.
Infatti, riguardo al caso del neonato neozelandese, “la Corte Suprema della Nuova Zelanda ha assunto temporaneamente la tutela del bambino” sostituendosi alla patria potestà. Verrà dunque operato anche senza il consenso dei genitori e rimarrà sotto tutela giudiziaria fino a che sarà guarito. Questa decisione ha scatenato ampie polemiche nel paese dove vive la famiglia e centinaia di persone hanno manifestato davanti al tribunale di Auckland.
La questione delle trasfusioni di sangue sortisce problematiche anche in altri Paesi, compreso il nostro. Oltre al vaccino Covid, infatti, esistono altre diffidenze riguardo ai vaccini attualmente usati, che possono contenere (anche) cellule di feti abortiti volontariamente. Alcune persone religiose potrebbero non voler vaccinare o trasfondere i loro figli con sangue “contaminato” da suddette sostanze.
Ma in caso di soggetto minore non ci si può opporre. Infatti la nostra legislatura non ammette obiezioni di coscienza, e dunque nessuno può impedire che venga effettuata una terapia, un’operazione o una vaccinazione a un minore. Anche se i genitori non sono d’accordo.
Come interpretare questo stato di cose? È davvero molto difficile riuscire a capire dove stia la vera giustizia. È più nobile la salute a tutti i costi, per adulti e bambini, o la libertà di scelta? Per adesso non esistono alternative, né in Nuova Zelanda né in altre parti del mondo: la Legge opera al di sopra di ogni “ragionevole dubbio”.
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