Torna di moda una vecchia fissa di Ignazio La Russa, il servizio militare. Ma di cosa si tratta? Chi sono i soggetti coinvolti?
Sono passati 14 anni dall’ultima volta, l’attuale presidente del Senato tenta nuovamente di reintrodurre un (mini) servizio militare volontario. Ecco i dettagli della questione.
A volte ritornano, potrebbe essere la volta della leva militare, seppur volontaria. La destra spolvera uno dei suoi più ridondanti leitmotiv, avrebbe già predisposto un piano legislativo.
L’annuncio è arrivato per bocca del presidente del Senato, Ignazio La Russa, alla conclusione della sua orazione per la cerimonia imbastita dagli Alpini in Milano, in commemorazione dei caduti.
Gli anni passano (in questo caso 14) ma i sogni nostalgici di La Russa no. Già nel 2008 l’allora ministro della Difesa aveva incitato alla creazione di stage estivi all’interno delle caserme destinati ai ragazzi tra i 18-25 anni. L’oggi Presidente del Senato torna a invocare la mini naja, breve ciclo formativo di natura militare su base volontaria.
Un cavallo di battaglia della destra, un tema buono per tutte le stagioni. Basti ricordare l’idea dell’odierno ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, che propose una leva militare su scala regionale.
La mozione non gode ancora di approvazione, sebbene valga la pena capire cosa possa prevedere e chi siano i destinatari.
Con l’espressione naja, vocabolo del dialetto veneto, si specificava in senso denigratorio la leva obbligatoria, che vincolava una persona a separarsi dai propri cari per assoggettarsi alle gerarchie militari.
La naja nel corso del tempo è stato argomento piuttosto dibattuto, diverse le proposte legislative presentate. Nel 2019 la Camera decise di approvarne una, la cosiddetta mini naja, che dava avvio a un progetto di sperimentazione per la concretizzazione di itinerari formativi a ingresso volontario.
Un disegno di legge che è stata rivisitato e che oggi sarebbe in procinto di essere ancora una volta avanzato da un manipolo di senatori.
Il nuovo fantomatico progetto sulla leva militare volontaria, chiamata anche mini naja, che immagina un percorso formativo tra i ranghi delle forze armate, sarebbe destinato a quei giovani aventi età compresa tra i 16 e i 25 anni.
Stando al presidente del Senato La Russa questa potrebbe essere un’opportunità per
imparare cosa è l’amore per l’Italia e il senso civico.
Se lo dice lui. Sono previsti inoltre degli incentivi di diverse tipologie per i ragazzi che parteciperebbero alla nuova formazione militare.
Le basi di questa nuova proposta di legge poggiano su quelle di una disposizione ancora vigente sebbene non più sovvenzionata: mini naja. Solamente che i contenuti sono stati rivisitati e ampliati.
Nella fattispecie si tratterà di un percorso formativo militare aperto a tutti coloro che vorranno parteciparvi, nel rispetto dei numeri predisposti dalle forze armate. Lo stage durerà 40 giorni e sarà destinato a quanti abbiano età compresa tra i i 16-25 anni.
Per coloro che abbracceranno il sogno di La Russa dovrebbero essere messi a disposizione alcuni incentivi, come affermato proprio dalla persone del presidente del Senato. Difatti per quanti aderiranno si prevedono:
Sebbene per il “romantico” La Russa il solo vero stimolo dovrebbe sorgere dal desiderio di sostenere “la propria patria anche con un breve periodo”.
Attualmente la mozione mette in conto un servizio su base volontaria, poiché una resa in ottica vincolante andrebbe con ogni probabilità a costare eccessivamente in quanto a risorse oltre quanto pensabile conseguire.
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