Nella corsa contro il tempo per approvare la legge di Bilancio entro il 31 sono diverse le modifiche per ottimizzare i bonus in base alle risorse disponibili.
Ă accaduto con il Reddito di Cittadinanza e accade anche con il bonus cultura. Una vera e propria revisione della ratio necessaria ottenerlo.
Bonus Cultura; Giorgia Meloni affronta la sfida del 2023 con un occhio critico alle capacitĂ di spesa che lâItalia avrĂ modo di utilizzare per tutto ciò che non è strettamente necessario.
Il centrodestra va avanti di questo passo continuando a modificare ciò che risulta non piĂš attuale in base alle nuove esigenze economiche e alle riforme pianificate nella legislatura. Sulla 18app negli ultimi giorni câè stata molta polemica su un emendamento dei partiti di maggioranza. Il Bonus cultura non sarĂ abolito ma soltanto cambiato seguendo un principio che riconosce il reddito familiare come criterio per elargirlo.
Il ragionamento in effetti è corretto, secondo il presidente del consiglio pensa che ânon ci sia ragione che i figli di un milionario, dei parlamentari, o mia figlia quando avrĂ 18 anni abbiano questa cifra.â Giorgia Meloni si riferisce ai 500 euro della misura che permette di acquistare prodotti riguardo tutto ciò che concerne la didattica e lâapprendimento.
Al momento a giustificare la decisione ci sono i numeri legati alle frodi. Ă naturale che un diciottenne che non ha necessitĂ del denaro dello Stato per acquistare materiale didattico finisca per utilizzare male il bonus. Nello specifico a fornire manforte alla tesi del Governo ci sono i 17 milioni di euro che la guarda di Finanza ha rilevato in termini di frodi.
Sono i risultati delle indagini effettuate su 18 App dal 2018 al 2020. Tra i meccanismi fraudolenti piĂš utilizzati la compravendita su internet del bonus cultura; oltre a questo la creazione di voucher da spendere in un periodo temporale successivo a quella di scadenza naturale o lâacquisto di beni non consentiti come: smartphone, tablet, e console.
Dal rapporto della Guardia di finanza, risulta che tra il 2018 e il 2020 le truffe abbiano riguardato il 3,85% della spesa totale. Gli importi indebitamente percepiti ammontano a 13.6 milioni di euro, a cui si affiancano le operazioni sospette per un totale di 17.2 milioni.
Mentre le prospettive di crescita economica rallentano in tutto il mondo, il Bonus cultura noto anche come 18App, sembra diventare un lusso; per questo andrĂ assegnato con maggiore attenzione. Sono 500 euro da spendere per musica, libri, biglietti per concerti, corsi e molto altro, destinati fino a oggi a chiunque diventasse maggiorenne. Tutto è iniziato nel 2016 e da allora la misura è stata rinnovata di manovra in manovra con nuove risorse. Nellâultima legge di Bilancio le risorse stabilite ammontano a una spesa massima annua di 230 milioni di euro.
Unâiniziativa utile a colmare il divario delle risorse economiche e di accesso alle esperienze formative dei giovanissimi rispetto a chi è giĂ entrato nel mondo del lavoro. Lâiniziativa di cui fino a oggi hanno beneficiato 2,5 milioni di giovani diciottenni è stata utilizzata finora per la maggiore, pari allâ80% circa, per lâacquisto di libri.
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